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Meraviglia
Meraviglia  }  Borgo

Pitigliano, borgo scolpito nel tempo

Nella valle del Fiora, dagli Etruschi al Granducato, un romanzo lungo tre millenni

Dov'è

Toscana

Piazza G. Garibaldi, 10, 58017 Pitigliano GR, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Un tracciato raccomandabile per raggiungere Pitigliano è quello che dalla costa dell’Argentario risale la statale Maremmana verso Orvieto, passando dalla valle dell’Albegna a quella del Fiora. Il borgo appare su una rupe di tufo intagliata da tre corsi d’acqua. La particolarità del sito attrasse l’uomo in tempi remoti e fu all’origine delle fortune della Pitigliano etrusca e romana. Le case allineate sullo strapiombo, come scolpite nella roccia vulcanica, proteggono un borgo a dir poco pittoresco.

Perché è speciale

Nel Medioevo gli Orsini fecero di Pitigliano la capitale della propria contea e la munirono di una fortezza. Attorno è un sistema di tre piazze, l’ultima delle quali, fa da trait d’union con il borgo vero e proprio, con tre vie quasi parallele e un fitto pettine di vicoli. All’interno di questa trama, due realtà molto caratteristiche: il rione Capisotto, al vertice della rupe, attorno alla chiesa di Santa Maria, e il Ghetto, con la Sinagoga e gli edifici occupati dall’antica comunità ebraica.

Da non perdere

La prima vicenda che merita approfondimento è quella degli Etruschi, che rivivono nei reperti del museo archeologico di palazzo Orsini e nel suggestivo percorso che si sviluppa fuori porta attraverso una necropoli rupestre. La collezione museale spazia dalle ceramiche primitive agli spettacolari vasi di bucchero decorati a basso rilievo. Interessante, in termini d'attualità, la sezione dedicata al problema degli scavi clandestini, tuttora praticati, e alla produzione di falsi, a loro modo una forma d'arte.

Un po' di storia

La diaspora del popolo ebraico è stata alimentata nei secoli a più riprese da decreti di espulsione da questa o da quella nazione. Sporadicamente, tuttavia, resistevano isole di tolleranza che attraevano i profughi. Così fu per Pitigliano che al tempo del Granducato di Toscana accentuò questo ruolo di ‘città-rifugio’ tanto da meritare l’appellativo di ‘Piccola Gerusalemme’. Il ricordo di questa realtà resta vivo grazie all’istituzione del Museo d’Arte Ebraica e al percorso che collega i luoghi più caratteristici del Ghetto.

Curiosità

La presenza della comunità ebraica ha influenzato in modo singolare la tradizione gastronomica di Pitigliano. Si parla infatti di ‘cucina dei goym’, ovvero ‘dei gentili’, nel significato che questo termine assume per indicare le persone estranee alla religione giudaica. Una cucina maremmana, dunque, ‘contaminata’ dalle usanze dei nuovi venuti. Piatti tipici di questa fusione gastronomica sono i tortelli di ricotta di pecora ricoperti di zucchero e cannella, l'agnello a buglione e il classico carciofo ripieno.

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Consigliato da
Francesco Soletti

Il borgo appare all’improvviso, come dai meandri della storia, e l’emozione è indimenticabile

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