

La Strada delle Serre Calabre – Soverato
Affacciato con una lunga spiaggia al Golfo di Squillace, è il punto d'avvio della strada che porta nel cuore delle Serre Calabresi
Dov'è

Questo comune si trova lungo la Strada delle Serre Calabre.
Una delle meraviglie della Calabria Ionica
Soverato è uno dei centri di riferimento della costa ionica della Calabria. L'immagine più immediata riguarda la vivace località balneare e peschereccia che ne rappresenta la più recente realtà. In effetti il centro storico, un paio di chilometri all'interno, porta il nome di Soverato Superiore ed è il risultato della ricostruzione del centro originario, ancora più a monte, raso al suolo dal terremoto del 1873 e oggi visitato come area archeologica.
Da borgo d'entroterra a località balneare
Il nome di una località spesso ne rivela un carattere distintivo. In questo caso si ritiene faccia riferimento a una peculiarità botanica, la sughera, quercia tipica della macchia mediterranea, coltivata da tempo immemorabile, che verosimilmente ha rappresentato un'importante risorsa del luogo, donde il toponimo Suberatum che compare nelle mappe medievali. Nella seconda metà dell'Ottocento, la svolta che porterà la contrada marittima a superare per popolazione e reddito il centro storico. Ultimo atto di questo sviluppo, nel 1974, il riconoscimento ufficiale del rango di città.
Punto di partenza ideale per salire alle Serre
Per definire Soverato in termini turistici basterebbe dire dei quattro chilometri di spiaggia, dell'eloquente appellativo di Perla dello Ionio nonché dei più recenti riconoscimenti comunitari d'eccellenza balneare. Per chi invece guarda con curiosità all'entroterra Soverato è il punto di transito ineludibile alla volta di Chiaravalle Centrale lungo la Strada Statale 182, allungando poi fino a Serra San Bruno, considerata la porta d'accesso al Parco delle Serre Calabresi.
Le riposte bellezze di Soverato Superiore
La chiesa Matrice, dedicata a Maria Santissima Addolorata, si trova nel cuore di Soverato Superiore. Costruita all'indomani del terremoto del 1783, ha fisionomia neoclassica. Contiene al suo interno una splendida Pietà in marmo bianco di Carrara, datata 1521, opera di Antonello Gagini, artista siciliano tra i più celebrati del Rinascimento, che si impegnò per contratto a fornire «la più bella ed eccellente» delle sue sculture. L'interesse dell'opera, gravemente danneggiata dallo stesso terremoto, sta anche nell'accuratezza del restauro portato a termine in anni recenti dall'Opificio delle pietre dure di Firenze.
Una riserva per i cavallucci marini
Il tratto di mare che davanti a Soverato chiude il golfo di Squillace viene affettuosamente chiamato la Baia dell'Ippocampo e non si tratta di un appellativo campato in aria. Il fondale antistante la lunga spiaggia infatti è caratterizzato da una prateria subacquea particolarmente favorevole alla presenza di quello che viene popolarmente chiamato cavalluccio marino. Una specie oggi talmente a rischio, d'aver convinto le autorità a istituire un apposito parco marino.