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La Riviera degli Angeli – Santa Caterina dello Ionio

La suggestiva atmosfera di un borgo incastonato tra le ondulazioni dell'entroterra ionico

Borghi
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Dov'è

Calabria

88060 Santa Caterina dello Ionio CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Tra gli olivi la strada che sale alle Serre

Il territorio comunale spazia dal mare, dov'è la frequentata Marina, agli oltre mille di quota delle Serre. Il litorale, ancora a dune, è rilevante dal punto di vista naturalistico. Nel primo entroterra, leggere ondulazioni, le cosiddette timpe, tra le quali si sono aperte la strada le fiumare. È la fascia dell'olivo e della vite. Più in alto l'ambiente si inasprisce e lascia trasparire la sua natura argillosa sotto forma di calanchi. E più in alto ancora ritroviamo l'ambiente granitico e le foreste delle Serre. Dal capoluogo, che si trova a 459 metri di quota la strada s'innalza alla volta di Brognaturo sfilando sotto il monte Bobbolo (m 1147) e il monte San Nicola (m 1260).

La porta dell'Acqua, testimone di un passato castellano

Si pensa che il borgo cominciò a formarsi intorno all’anno mille. Furono le incursioni dei pirati saraceni a costringere gli abitanti dei villaggi della zona a rifugiarsi in un luogo più sicuro. Testimone di quei tempi incerti è la Torre Sant'Antonio, una delle ultime rimaste del sistema d'avvistamento che copriva tutta la costa. Verso il 1060 il borgo di Santa Caterina entrò a far parte della Contea di Badolato. Il primo signore del paese fu Rinaldo Conclubet, membro di una famiglia normanna tra le più influenti nella storia del Meridione. A quel tempo il borgo aveva un castello ed era cinto di mura con quattro accessi, uno dei quali, la Porta dell'Acqua, esiste ancora.

Tra le case del borgo improvvisi scorci sul mare

Il più evidente pregio di Santa Caterina sta nella sua intatta atmosfera di borgo medievale, nel suo reticolo di stradine affollate di case, negli slarghi di fronte a chiese antiche, nei palazzi nobiliari dai portali di granito, negli scorci improvvisi sulle colline e fino al mare. Nella piazza principale, la seicentesca chiesa matrice di Santa Maria Assunta, sede dell'Arciconfraternita del Santissimo Sacramento. Tra le architetture civili risalta il Palazzo Marchese di Francia, del primo Settecento, con splendido cortile interno, appartenuto al casato che mantenne il feudo di Santa Caterina fino al 1806.

Svettante sul borgo un campanile inconfondibile

La chiesa di Santa Caterina d'Alessandria venne eretta sul punto in cui, come vuole la tradizione, la santa patrona apparve ai saraceni e li scacciò dal paese. Ricevuta tanta grazia, il popolo eresse una piccola chiesetta, ricostruita nel XVII secolo nella forma odierna a croce latina e tre navate. A fianco è il campanile con cella esagonale che svetta inconfondibile sul profilo del centro storico. Nella parte alta della facciata una nicchia ospita una statua in marmo bianco della martire che subì inutilmente il supplizio della ruota dentata prima di essere decapitata. All'interno, un altare di San Francesco d’Assisi e un pregevole quadro del santo del pittore locale Luigi Beltrone. La patrona ha la sua ricorrenza liturgica il 25 novembre ma viene festeggiata anche la seconda domenica di luglio.

Quello che si dice un miracolo fuori stagione

In contrada Vignali, sulla strada che conduce a Brognaturo, si trova la chiesetta della Madonna delle Nevi. Risalente al XII secolo, è una costruzione ad aula unica, tetto a capanna e campanile a vela. Su una delle pareti, l'affresco raffigurante il miracolo avvenuto a Roma il 4 agosto dell'anno 305: la nevicata che imbiancò il colle Esquilino per esortare la città a erigervi quella che sarebbe diventata la basilica di Santa Maria Maggiore. Quanto ai caterisani (così si chiamano gli abitanti di Santa Caterina) la prima domenica d'agosto salgono alla loro chiesetta per una giornata di festa che culmina in uno spettacolo pirotecnico.

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