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La Riviera degli Angeli – Badolato

Su una dorsale che si protende verso il mare questo borgo racconta una storia lunga più di mille anni

Borghi
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Dov'è

Calabria

88060 Badolato CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Dall'alba al tramonto, dal mare alle Serre

Badolato si affaccia al mare dai 240 metri di quota di una dorsale del primo entroterra che orientata da est a ovest ricorda la carena rovesciata di una barca. Delle due fiumare che la accompagnano, la più importante è quella del fiume Galliporo, graziosamente coltivata a olivi e condivisa con il comune di Isca sullo Ionio. Il territorio comunale si innalza dalla costa ionica, dove negli anni Cinquanta è fiorita la Marina, su fino alla dorsale delle Serre, qui ben rappresentata dal monte San Nicola (m 1260), cima eccezionalmente panoramica nel punto di convergenza di tre province, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Perdersi nel labirinto del borgo

Le origini di Badolato si devono a Roberto il Guiscardo, il più celebre dei condottieri normanni, duca di Puglia e di Calabria, che nel 1080 vi fece erigere un castello e favorì lo sviluppo di monasteri basiliani. Il maniero, uno dei più importanti della Calabria ionica, divenne residenza delle famiglie che si succedettero nei secoli nel governo del territorio, tra i quali i Ravaschieri che nel Seicento furono quelli più si ricordano. Successiva è l'adozione del patrono Sant'Andrea Avellino, dell'ordine dei Teatini, canonizzato nel 1712, la cui ricorrenza liturgica è fissata nel giorno della sua morte in odore di santità, il 10 novembre.

Una perfetta scenografia da film

Nonostante i terremoti, Badolato ha conservato l'aspetto del borgo medievale che in anni recenti ha suscitato l'interesse dell'industria cinematografica. Dalla ripida direttrice di dorsale, l'odierno corso Umberto, si staccano delle strade laterali che stringono le antiche abitazioni in un pittoresco reticolo di vicoli e sottopassi selciati. Nel punto più alto del centro la piazza Castello ricalca lo spazio occupato del maniero normanno che non ha resistito ai colpi del tempo. A testimoniare l'importante storia della comunità restano ben sedici chiese e numerosi palazzi nobiliari. A completare il quadro, i continui scorci panoramici.

Una chiesa sullo sfondo del mare

La lista delle cose meritevoli d'attenzione sarebbe lunga, ma quella che meglio rispecchia lo spirito del luogo è la chiesa dell'Immacolata, consacrata nel 1686 ma ripresa nella seconda metà dell'Ottocento in stile neoclassico, tutt'ora sede di un'attiva confraternita. Edificio caratteristico, impreziosito da una cupola ottagonale con lanterna, suggestivo per collocazione, isolato com'è all'estremo orientale del borgo, al culmine di una ripida scalinata che lo fa apparire fluttuante nell'aria. Come dalla prua di una nave, la veduta abbraccia tutta la costa sottostante dal Golfo di Squillace fino al promontorio di Punta Stilo.

Quella volta che arrivarono i curdi

Badolato è assurta agli onori delle cronache nazionali nel 1997 per la mobilitazione umanitaria seguita all'approdo sulle sue coste di una nave mercantile con a bordo 825 profughi in gran parte curdi. Quella che seguì fu un esperimento di integrazione che suscitò l'interesse internazionale. La più singolare delle testimonianze si deve al regista tedesco Wim Wenders che realizzò un cortometraggio dedicato all'esperienza di Badolato. «In Calabria per la prima volta ho davvero visto un mondo migliore» disse presentandolo a Berlino nel 2009 davanti ai Nobel per la Pace.

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Consigliato da
Francesco Soletti

Come la polena di una nave, la chiesa dell'Immacolata, che posto magico!