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Il paese degli argagni

Una variegata produzione di ceramiche d'uso corrente ravviva il ricordo della civiltà contadina del tempo andato

Artigianato
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Arti e cultura
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Dov'è

Calabria

88060 Sant'Andrea Apostolo dello Ionio CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Ceramiche che ravvivano immagini del passato

Un paese di tradizione artigianale, questo era Sant'Andrea, con particolare rinomanza per la produzione di manufatti in terracotta, genericamente compresi nel termine argagni. Una produzione destinata al mercato locale, oggetti legati all'ambito domestico, principalmente cucina e dispensa, con un repertorio di forme che va dai bicchieri al salvadanaio. I pezzi usciti dal tornio venivano ingobbiati, ovvero rivestiti per immersione con un sottilissimo strato di argilla bianca che subito dopo poteva essere graffito con semplici decorazioni, oppure colorati con una sobria gamma di figurazione e tinte.

Un sorprendente repertorio di forme e nomi

La rassegna era caratteristica, dai graziosi boccali da vino con manico ricurvo e orlo trilobato alle pignatte per la cottura dei legumi trattate in modo da resistere alle variazioni di temperatura. Interessante è anche la nomenclatura. Per esempio: la lancedda, brocca per acqua con largo collo cilindrico e ampie anse; il piriattu, brocca da vino con piccoli manici e un corto cannello centrale; i salaturi, vasi cilindrici per conserve con quattro manici al di sotto del bordo; la limba, profondo vassoio destinato a raccogliere il sangue durante la macellazione del maiale per farne sanguinacci.

Quando i frigoriferi erano di là da venire...

Con il termine vozza si indica invece la tipica fiasca da acqua. La voluta mancanza di un rivestimento impermeabile fa sì che il liquido trasudi lentamente attraverso la sottile parete di terracotta, sottraendo calore al recipiente per evaporazione con un effetto frigorifero tanto più accentuato, quanto più risulti calda e secca l’aria. Fatto sta che i contadini per portare l’acqua da bere in campagna preferivano di gran lunga questa fiaschetta piuttosto che una bottiglia di vetro.

Malocchio? Metti un mostriciattolo sul tetto

Nella rassegna della produzione ceramica andriolese rientra un manufatto scaramantico, una sorta di goffo pupazzo dall’aspetto grifagno o mostruoso, detto gau, che veniva collocato sui punti pia alti delle case con funzione apotropaica, ovvero per contrastare un influsso magico maligno. Ceramiche vivacemente colorate, di grande interesse etnografico, evocative di un passato ormai lontano, come le superstizioni che ne giustificavano l'esistenza.

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