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Cardinale – Il Castello Filangieri

Un suggestivo maniero in abbandono pervaso dall'eco delle grandi cacce che il suo principe si concedeva

Storia
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Archeologia
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Dov'è

Calabria

88062 Cardinale CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cervi e cinghiali protagonisti di antiche cacce

Non tutti i castelli hanno un passato guerriero. Questo, nella fattispecie, nonostante le fattezze turrite, fu per lo più adibito a casino di caccia. La sua vicenda rimanda in prima battuta ai Ravaschieri, importante famiglia locale, che lo cedette, insieme al principato di Satriano e al ducato di Cardinale, a Carlo Filangieri, discendente di un'antica casata napoletana, personaggio di primo piano del Regno delle due Sicilie nel travagliato periodo tra Napoleone e l'Unità d'Italia. Bellezza d'ambiente e suggestioni storiche fanno del castello, nonostante le ingiurie del tempo e dei terremoti, una meta degna dell'allungo da Cardinale fino alla località Razzona, tra i boschi della dorsale che limita a levante la valle dell'Ancinale.

Il ricordo di un principe tra le romantiche rovine

Il castello versa in abbandono e ha il fascino in chiaroscuro dei luoghi che hanno avuto un passato di grandezza inesorabilmente venuta meno col tempo. Un grande arco introduce alla corte sulla quale prospettano quelle che furono la residenza del principe e la foresteria dei suoi ospiti, oltre a tutta una serie di costruzioni accessorie per la gestione della tenuta. Tutt'intorno, foreste a quel tempo generose di cacciagione: selvaggina da pelo, soprattutto, considerato il rango del castellano; cinghiali, che tuttora le abitano, e cervi, che solo in tempi recenti sono stati reintrodotti nel Parco delle Serre.

Una storia sconcertante, la ferriera dei Filangieri

Poco distante dal castello, sono degne di nota le rovine della ferriera di Razzona, che fu tra le più ragguardevoli del Regno delle Due Sicilie, fondate da Carlo Filangieri e giunte al culmine della sua notorietà negli anni Venti dell'Ottocento, quando dalle sue fucine uscirono i pezzi per la costruzione del cosiddetto Ponte Ferdinandeo sul Garigliano, il primo ponte sospeso in metallo a essere realizzato in Italia. La ferriera fu devastata dall'alluvione nel 1855, in un momento difficile per il regno che di lì a qualche anno sarebbe stato messo sottosopra dai Mille di Garibaldi, ed ecco spiegato perché quella che era un fiore all'occhiello dell'industria meridionale non trovò più modo per risollevarsi.

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