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Meraviglia  }  Fiumi e torrenti

Campagne d’altri tempi: le risorgive della Destra Brenta

Appaiono come per incanto nel bel mezzo della pianura

Dov'è

Veneto

Risorgiva Lirosa, Via S. Benedetto, 36050 Bressanvido VI, Italia (53m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

La campagna tra Sandrigo e Bressanvido è punteggiata da numerose risorgive: a sgorgare è l’acqua dei torrenti che penetra nel sottosuolo ghiaioso della Pedemontana e continua comunque a fluire tornando alla luce quando incontra i primi strati argillosi della pianura. Le risorgive hanno la loro prima manifestazione nelle polle (‘boj’ o ‘boje’), dove l’acqua sgorga vivacemente defluendo poi in sinuosi ruscelli (‘gàtoli’), fino a raggiungere i fossi che infine la convogliano verso un fiume. Quando una risorgiva viene sfruttata per l’irrigazione dei campi prende nome di fontanile (‘fontanasso’).

Perché è speciale

L’ambiente delle risorgive è particolare per via della temperatura dell’acqua che per il transito sotterraneo si mantiene costante attorno a 11-12 gradi in ogni momento dell’anno. Freschissima d’estate, risulta temperata anche d’inverno, quando la campagna tutt’intorno è gelata, generando un ambiente acquatico unico nel suo genere, sempre lussureggiante nella vegetazione sommersa e particolarmente vario nella componente ittica, con la trota di torrente come più nobile rappresentante; e poi l’iridescente martin pescatore che sfreccia sull’acqua e l’upupa che nidifica nelle cavità degli alberi lungo le sponde...

Da non perdere

Un progetto sostenuto dalla Comunità Europeo ha consentito il recupero di diverse risorgive della Destra Brenta e la loro valorizzazione in termini escursionistici. Una raccomandazione riguarda innanzitutto l’anello pedonale che da villa Mezzalira raggiunge le risorgive della Lirosa e si chiude dopo un ampio giro nella campagna percorrendo il rettilineo della Strada Napoleonica, che in effetti ricalca la centuriazione romana. Poi il fontanile del Castellaro, che prende il via da un ‘capofonte’ dove il fenomeno della risorgenza è particolarmente evidente. E ancora, la risorgiva Tergola, destinata in breve a diventare un fiume vero e proprio.

Un po' di storia

Risale al Medioevo la trasformazione delle principali risorgive in fontanili, regimandole per sfruttarne le acque a scopo irriguo: terre un tempo acquitrinose diventarono così tra le campagne più produttive della provincia, specie in termini di allevamento bovino e casearia. Nella seconda metà del Novecento, tuttavia, tanto le alterazioni ambientali quanto l’evoluzione delle pratiche agricole hanno portato alla perdita di molte sorgenti. Solo recentemente si è registrata un’inversione di tendenza che ha favorito il ripristino di questi preziosi habitat acquatici di pianura.

Curiosità

Al mondo delle risorgive è legata una particolare tradizione gastronomica. Negli anni Sessanta infatti varie trattorie dell’area erano rinomate per «i marsoni che si servono con la polenta», ovvero certi saporitissimi pescetti di risorgiva di cui si faceva frittura. Questa specie di ghiozzo (Cottus gobius) è oggi rarefatta e si spera nell’allevamento per risollevarne le sorti. Nel frattempo gli esperti allevatori di trote del posto hanno proposto in alternativa un fritto d’avannotti che si è rapidamente affermata come specialità locale, a partire dalla sagra dei Santi Fermo e Rustico, ai primi d’agosto, quando si organizza un’allegra degustazione di piazza.

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Consigliato da
Francesco Soletti

«Chiare, fresche et dolci acque», come diceva il poeta.

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