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Busseto, piccola capitale delle Terre Verdiane

Città per decreto imperiale, ha fama per Giuseppe Verdi, ma anche per grandi opere d’arte salumiera

Dov'è

Emilia-Romagna

Piazza Giuseppe Verdi, 43011 Busseto PR, Italia (41m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Busseto è la città natale di Giuseppe Verdi, raffigurato in una statua bronzea che risalta nella piazza principale, sullo sfondo della rocca duecentesca, proprio di fronte al grazioso teatro che dal 1868 ne porta il nome; il maestro sembra vegliare sul paese, quietamente seduto su di uno scranno. Questo è il colpo d’occhio d’esordio. Poi si scopre il centro storico che conserva il reticolo di strade e scorci del tempo in cui fu capitale del piccolo stato dei Pallavicino.

Perché è speciale

Siamo in uno dei luoghi ineludibili per gli appassionati dell’opera verdiana. In centro si visita innanzi tutto palazzo Orlandi, sede del Museo dei Cimeli verdiani, dove tra l’altro si ammira la collezione di bacchette usate in interpretazioni verdiane da illustri direttori d'orchestra. Poi, quando si viene al dunque, si riescono ancora a trovare quelle mitiche trattorie della Bassa parmense. Da non perdere: la spalla cotta di San Secondo, i cappelletti in brodo e una sorta di cotechino, la mariola, che si serve con la mostarda di pere...

Da non perdere

L’ideale è capitare a Busseto per una delle rappresentazioni verdiane in cartellone al teatro Verdi da ottobre a maggio. Tra le mura della Rocca Pallavicina si scoprirà così una sala che è una bomboniera, 307 posti, venendo a sapere che nel 1926 Arturo Toscanini vi diresse un indimenticabile Falstaff. Va da sé che per concludere Il tour verdiano si dovranno visitare la commovente casa natale del maestro, a Roncole, e la villa di Sant’Agata, ricchissima di cimeli, che fu la sua residenza per cinquant’anni, fino alla sua morte.

Un po' di storia

I Pallavicino furono una delle maggiori casate feudali dell’Italia Settentrionale. Nel Medioevo ebbero potere nell'area tra Cremona, Parma e Piacenza, costituendovi uno stato facente capo a Busseto. Nel 1533 Carlo V d’Asburgo, in visita ai suoi vassalli, promosse il borgo castellano al rango di città e concesse di inserire nello stemma l’aquila nera imperiale per la fedeltà dimostrata alla causa ghibellina. È il simbolo araldico che oggi accompagna in etichetta il più nobile prodotti della salumeria locale, il culatello di Zibello Dop.

Curiosità

L’espressiva statua di Giuseppe Verdi, nella principale piazza cittadina, si deve allo scultore cremonese Luigi Secchi (1853-1921), autore di numerosi monumenti di uomini illustri del suo tempo. Tra gli altri, proprio due personaggi della più stretta cerchia verdiana: Giulio Ricordi, che del maestro fu principale editore (Milano, piazza della Scala) e Arrigo Boito, librettista dell’Otello e del Falstaff (Milano, Ridotto della Scala).

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Consigliato da
Francesco Soletti

Giuseppe Verdi? Certo, ma qui anche a tavola è musica.

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