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Visino: porta d’ingresso alla Valle delle Sorgenti
L'antico borgo che morì sepolto da una frana, ma seppe rinascere dalle sue macerie
Dov'è

Cos'è e dov'è
Visino è una frazione di Valbrona, posta all’ingresso della valle. La sua origine è antichissima: reperti ritrovati la fanno risalire all’età del bronzo. Passeggiando per le vie del borgo si incontrano palazzi storici e residenze nobiliari, come Palazzo De Herra, Palazzo Gorio e la casa della Contessa. l’antica chiesa di San Michele e la parrocchiale della Beata Vergine Assunta, il cui campanile ospita cinque campane, che furono costruite anche con la fusione di tre molto antiche che appartenevano alla chiesa di San Michele.
Perché è speciale
Visino è un ottimo punto di partenza per intraprendere i sentieri sulla dorsale lariana e scoprire gli angoli più belli della valle. Per esempio, è considerata la porta d'ingresso alla Valle delle Sorgenti, chiamata così perché fin dall'antichità ricca d'acqua. Numerosi corsi d’acqua scendono dai monti circostanti, formando cascate e cascatelle. Solo la Foce è detta torrente (torrente Foce) e raccoglie le acque da più sorgenti. Scorre con direzione nord-est/sud-ovest e sbocca nel Lambro in località Valle Tegna ad Asso formando una caratteristica cascata.
Da non perdere
La chiesa di San Michele è il patrimonio più importante di Visino, ricco di opere pittoriche di altissimo livello. Le sue origini sono incerte ma sicuramente molto antiche: San Michele era il Santo patrono della popolazione longobarda, quindi si può tranquillamente ipotizzare che l'edificio fosse stato costruito all'epoca dei Longobardi (VI-VIII sec.). Il vero tesoro della chiesa è il polittico di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, la Madonna di Andrea Appiani e altre opere di rilievo date in deposito dalla Pinacoteca di Brera.
Un po' di storia
L'origine di Visino è molto antica. La gente viveva in principio di caccia, pesca e pastorizia, solo più tardi si sviluppò l'agricoltura. La pianura era tutta allagata per la presenza del torrente Foce, che contribuiva al nutrimento della popolazione. Una volta prosciugatosi il lago, i campi vennero bonificati e nacque così il centro urbano di Olimna. Nei primi secoli dopo il mille una frana si staccò dalla montagna e distrusse e seppellì l'intero abitato di Olimna. Rimase intatta solo la parte alta di San Michele. Gli abitanti si spostarono, quindi, più a nord e solo agli inizi del Novecento il nome diventò Visino e venne annesso al comune di Valbrona.
Curiosità
Come abbia fatto il polittico di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone, considerato uno dei grandi maestri del quattrocento lombardo, ad arrivare a Visino, è il più grande mistero della zona. Non avendo dati certi, ci si basa sull’immaginazione: probabilmente, qualcuno dei lanaioli locali che ebbe più successo battendo i mercati delle varie città, commissionò l'opera per donarla alla chiesa del paese.
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