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Scaria, il borgo dell’arte sacra

La spiritualità della Valle Intelvi raccontata nei secoli

Dov'è

Lombardia

22024 Scaria CO, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Scaria è una frazione del comune comasco di Alta Valle Intelvi posta in valle a nordest del centro abitato. Grazioso borgo montano ricco di storia, è famoso per la sua arte sacra, tanto da essere considerato la capitale artistica della valle. Non è un caso, dopotutto, visto che è qui che nacquero i fratelli Diego e Carlo Innocenzo Carloni, rispettivamente stuccatore e pittore, protagonisti dell’arte figurativa rococò in tutta Europa.

Perché è speciale

Qui si conservano alcuni capolavori dei fratelli Carloni. Nella prima metà del ‘700, per esempio, hanno contribuito con le loro tele, affreschi, statue e rilievi a realizzare nella parrocchiale di Santa Maria una vera e propria macchina decorativa barocca. Uno spettacolo! Ma la mano di Carlo Innocenzo si riconosce anche negli affreschi del portico della chiesa dei Ss. Nazario e Celso. Anche questa chiesa è molto interessante: a navata unica, con presbiterio quadrangolare affrescato da Andrea de Magistris e il porticato, reso ancora più pittoresco dal suo affaccio sul piccolo e suggestivo cimitero.

Da non perdere

Una vocazione così antica non poteva che produrre molti esempi e testimonianze sia nella parrocchia di Scaria, che in altri luoghi della Valle Intelvi. Per raccoglierli e tutelarli, nel 1966 il Vescovo di Como, Felice Bonomini, fondò il Museo d'Arte Sacra di Scaria, massima istituzione museale della valle. Tra le opere più importanti conservate al suo interno troviamo gli affreschi della vecchia Chiesa di Santa Maria, il ritratto di Donato Felice Allio di Carlo Innocenzo Carloni, la Madonna del Rosario di Ercole Ferrata, l'Apparato per le Quarantore detto «Paradisin», la Croce Antelamica risalente al XII secolo e i paramenti liturgici.

Un po' di storia

Come testimoniato dalla scoperta di alcuni massi incisi a coppelle, la località, piccolo villaggio agricolo di antica origine, doveva essere abitata già in epoca preistorica. All'età romana risalgono invece alcune tombe riportate alla luce sul territorio. Un ordine di Napoleone permise a Scaria di annettere Lanzo, Ramponio e Verna, ma gli austriaci annullarono la decisione al loro ritorno nel 1815 con il Regno Lombardo-Veneto. Nel 1928 il fascismo decise la soppressione del comune unendolo a Lanzo d'Intelvi, che a sua volta nel 2017 è confluito nel nuovo comune di Alta Valle Intelvi.

Curiosità

Non tutti sanno che la Chiesa dei Santi Nazaro e Celso è stata mirabilmente descritta nella prima parte del romanzo «Il Mistero del Poeta» (1888) di Antonio Fogazzaro.

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