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Meraviglia
Meraviglia  }  Borgo

Pigna e la civiltà contadina dell'Alta Val Nervia

Il borgo medievale custodito dagli ulivi

Dov'è

Liguria

18037 Pigna IM, Italia (349m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Seguiamo la strada curvilinea costeggiata dal torrente Nervia e risaliamo il suo corso per quasi tutta l'omonima valle, fra strette insenature e modesti avvallamenti. Ed ecco che, mentre ripenso alla mia infanzia passata tra questi luoghi ricchi di fascino e mistero, ci appare l'agglomerato urbano pignatesco, circondato dalle mille vette montuose che si ergono imponenti sopra di esso. Ad est, più in alto, sorge il centro storico di Castel Vittorio, già ben visibile da qui, in tutto il suo splendore.

Perché è speciale

Il borgo medievale di Pigna si arricchisce di un fascino diverso rispetto ad altri. È mattina quando arriviamo e la nebbia s'incastra lentamente fra le chiome degli alberi sulle montagne che, imperiose e silenti, osservano i nostri passi. Non v'è traccia dei settecento abitanti del paese: siamo praticamente soli. Entrando nel borgo, nella piazza della chiesa quattrocentesca di San Michele Arcangelo, c'è una bottega aperta, l'unica. Entriamo per un assaggio di prodotti locali; chiediamo il meglio. La signora ci consiglia un sacchetto del loro prodotto più tipico: il fagiolo di Pigna. Ne prendiamo tre.

Da non perdere

Il fagiolo, tuttavia, pur rappresentando una consistente opportunità d'integrazione del reddito totale, è solo una parte dell'immenso patrimonio derivante dall'attività agricola di Pigna. Non a caso, il museo etnografico sparso della civiltà contadina dell'alta val Nervia, si trova proprio in alcuni locali espositivi del centro storico pignatesco, dov'è possibile ammirare vecchie raccolte fotografiche, attrezzi da lavoro e altri numerosissimi oggetti correlati alle attività contadine. L'ingresso al museo è anche un'occasione per conoscere il territorio, sia il centro storico che i percorsi naturalistici.

Un po' di storia

Come molti altri borghi dell'entroterra ligure, anche Pigna si dovette difendere dalle scorribande dei saraceni. Ancora una volta, di fondamentale importanza per la difesa del territorio fu proprio l'agricoltura. Infatti, tradizione vuole che durante uno degli assedi da parte dei pirati, i Pignaschi sfruttarono la raccolta dell'olio in loro possesso per riempire grossi recipienti. Dopo averli scaldati tanto da rendere l'olio bollente, questi venivano rovesciati dalle mura della città sulla testa degli aggressori che, demoralizzati, si ritirarono definitivamente.

Curiosità

Come si diceva all'inizio del racconto, di questo borgo si può notare subito un fascino straordinario. Tuttavia, la particolarità più grande, che lo distingue da tutti gli altri comuni dell'intera provincia di Imperia e, addirittura, dell'intera regione ligure, è costituita dal fatto che il suo territorio appare spezzato in tre aree distinte. La più consiste, nella zona nord, di Pigna e Buggio (la frazione), quella a sud, enclave di Apricale e Isolabona, e quella ad est, totalmente boschiva e interamente circondata dal territorio di Castel Vittorio.

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Consigliato da
Luigiandrea Luppino

Un borgo medievale della tradizione ligure, con i suoi carruggi incastrati fra gli edifici di pietra, le sue chiese e i suoi campanili, circondato da una natura addomesticata, con distese di ulivi coltivati a fasce, ai piedi delle silenti alture.

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