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La Strada di Serra San Bruno - Pazzano

Pazzano, polo minerario di antica storia, è oggi uno dei punti di riferimento dell'Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie Calabresi

Storia
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Arte
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Borghi
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Dov'è

Calabria

89040 Pazzano RC, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Un borgo stretto fra due montagne

Pazzano si trova a 410 metri di quota in una sella stretta fra il monte Consolino (m 701) e il monte Mammicomito (m 1047). Nel territorio del comune, che s'innalza fino a 1089 metri sul livello del mare, nascono sia il torrente Stilaro, dal quale prende nome tutta la vallata, sia un suo affluente, il Melodare (o Mardari), lungo il quale rimangono una serie di mulini testimoni dell'antica industria siderurgica calabrese che proprio qui ha avuto uno dei suoi centri di riferimento. L'abitato, il più piccolo della valle per numero di abitanti, conserva l'aspetto rurale ed è attraversato dalla provinciale 9 che risale il versante sud-orientale delle Serre fino al Monte Pecoraro.

Da Serra San Bruno un maestro della scultura lignea

In uno slargo lungo la centrale via XXIV maggio risalta la chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo ricostruita dopo il terremoto del 1783. Facciata e campanile hanno forme barocche. La navata ha cappelle decorate a stucco e si raccorda a un'abside semicircolare. Del corredo artistico sono degne di nota alcune statue policrome firmate da Vincenzo Scrivo (1750-1810), autorevole maestro della scuola di scultura lignea fiorita a Serra San Bruno. Quella del Santissimo Salvatore, assieme a quella della Madonna e del patrono San Giuseppe, viene portata a braccia per le vie del borgo in occasione della Cunfrunta, una delle più caratteristiche manifestazioni della religiosità locale.

Le più ricche miniere di ferro del Meridione

L'origine del paese è legata alla presenza di giacimenti di minerali ferrosi sfruttati fin dal tempo della Magna Grecia. Il primo riscontro documentale dell'attività estrattiva si deve a un documento del 1094 nel quale Pazzano viene citato come villaggio di minatori. Sotto i normanni fu casale minerario di Stilo e nei secoli contribuì alle sue fortunate vicende. Ai tempi del Regno delle Due Sicilie Pazzano è stato un centro estrattivo strategico che con le sue 25 miniere riforniva le fonderie da cannoni di tutto il Mezzogiorno. Con l'Unità d'Italia, tuttavia, le sorti del distretto declinarono a favore delle industrie del Settentrione e a nulla valsero alcuni tentativi di risollevarlo nella prima metà del Novecento.

Luoghi che evocano l'epopea delle miniere

Per le notevoli testimonianze di archeologia industriale, dalle bocche di miniera alle case operaie, Pazzano rappresenta uno dei punti di riferimento dell'Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie della Calabria. La testimonianza più singolare ed evocativa è tuttavia una fontana realizzata nel 1760: tre arcate in pietra ciascuna con due cannelli fuoriuscenti da protomi leonine in ghisa. È la cosiddetta Fontana Vecchia o Fontana dei Minatori, perché ad essa erano soliti fermarsi gli uomini e i muli che trasportavano il ferro delle miniere locali agli stabilimenti siderurgici di Mongiana e Ferdinandea.

Il santuario della Madonna della Stella

Il terzo rilievo significativo nella storia di Pazzano è il monte Stella (m 832), nel dialetto pazzanito, A Stida, analogo ai precedenti per natura geologica e risorse minerarie, ma noto soprattutto per la presenza di un antico luogo di culto. Prende nome, infatti, dal santuario della <Madonna della Stella ambientato in una grotta a 682 metri di quota in origine frequentata da eremiti basiliani. Dal paese un ripido sentiero parte dalla Fontana Vecchia e risale il versante del monte fin quasi al santuario. È il percorso seguito anche dalla processione che ha luogo il 15 d'agosto per la festa dell'Assunta con grande partecipazione di fedeli dalla Calabria e anche oltre.

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