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La Strada di Serra San Bruno - Mongiana

Sito di archeologia industriale unico nel suo genere, per storia, conservazione e anche per cornice d'ambiente

Storia
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Borghi
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Dov'è

Calabria

89823 Mongiana VV, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Una cittadella industriale tra le Serre Calabresi

Mongiana si trova a oltre 900 metri di quota nell'alta valle del torrente Allaro, al centro delle foreste del Monte Pecoraro (m 1423), una tra le massime elevazioni delle Serre Calabresi. Mongiana nasce infatti nella seconda metà del Settecento come cittadella siderurgica e la sua collocazione è funzionale a soddisfare il fabbisogno di carbone di legna per gli altoforni e di energia idraulica per le officine. Questa impostazione si coglie nell'urbanistica dell'abitato, che nel nucleo d'avvio conserva tuttora la distribuzione razionale dei villaggi operai sorti negli anni della Rivoluzione Industriale a margine dei primi grandi complessi produttivi.

Un complesso siderurgico che non aveva pari

La storia del paese ha inizio nel 1771 quando il governo borbonico decise di razionalizzare la produzione siderurgica del comprensorio di Stilo concentrandola in uno stabilimento in posizione strategica tanto per gli approvvigionamenti di minerale, combustibile ed energia, quanto per l'inoltro dei prodotti verso i porti d'imbarco. Venne così previsto un centro rispondente ai canoni delle cittadelle industriali del tempo ma sottoposto a controllo militare per il carattere eminentemente bellico della produzione. Nella prima metà dell'Ottocento il complesso di Mongiana – stabilimento siderurgico, ferriere e fabbrica di armi – rappresentò quanto di più moderno si potesse immaginare nel settore. La decadenza, dopo l'Unità d'Italia, sullo sfondo dei nuovi equilibri.

Le ferriere di Mongiana, uno straordinario sito di archeologia industriale

Grazie alle memorie diffuse del suo grande passato industriale al giorno d'oggi Mongiana è una sorta di museo all'aperto, sicuramente la più importante stazione di quell'Ecomuseo delle Ferriere e Fonderie della Calabria che coinvolge vari comuni delle Serre Ioniche. La maggiore attrattiva è data dalla Fabbrica d'Armi, un tempo specializzata nella produzione di cannoni, fucili e sciabole, oggi adibita a museo. Poi vi è il vasto stabilimento siderurgico, in rovina ma leggibile nelle varie funzioni. Infine tutta una serie di testimonianze diffuse – le case degli operai e dei vari ranghi, la chiesa, le caserme – che contribuiscono a fare di Mongiana un unicum di archeologia industriale.

Nella chiesa la pala d'altare dono di re Ferdinando

Al centro dell'abitato risalta la parrocchiale di Maria Santissima delle Grazie, erede della prima cappella in legno al servizio della guarnigione di stanza a Mongiana. Nel corredo artistico della chiesa un'opera rimanda proprio al momento più significativo della storia locale, la visita di re Ferdinando II nel 1832. In quella circostanza, infatti, il sovrano donò alla comunità la pala d'altare raffigurante San Ferdinando di Castiglia, con l'armatura e il mantello regale, scelto proprio perché patrono dell'Arma del Genio Militare, dunque particolarmente adatto alla circostanza. Altre notevoli opere di scuola locale sono le statue lignee della Madonna delle Grazie e del patrono San Rocco, protagoniste di altrettanti eventi di devozione popolare e straordinaria atmosfera.

Una palpitante allegoria della Vittoria

Nel piazzale davanti alla chiesa un monumento merita attenzione sia per qualità artistica sia per la vicenda del suo autore. Una scultura a figura intera fusa in bronzo nel 1924, la personificazione allegorica dell'Italia che offre la corona della gloria ai caduti nella Prima Guerra Mondiale. Lo scultore, Salvatore Pisani (1859-1920), uno dei figli più illustri del paese, fece fortuna altrove, in Lombardia, tra Milano e la Valtellina. Confrontando le date si capisce che si tratta di un omaggio postumo all'artista. È difatti opera gemella di quella che Pisani preparò nel 1904 per per la città di Sondrio, a memoria però dei caduti nelle Guerre d'Indipendenza.

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