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La Riviera degli Angeli - Isca sullo Ionio
Il borgo nasce sulla costa come colonia greca ma poi allunga il suo territorio su fin nel cuore delle Serre
Dov'è

Il mare negli occhi, la montagna nell'anima
Un borgo costiero, Isca viene considerato tale per la sua vicinanza al mare, anche se lo guarda da una bella altezza, e senza dimenticare che il suo territorio poi s'innalza fin oltre mille metri di quota tra le Serre Calabresi. Questa escursione è coperta in senso inverso dalla fiumara Galliporo, che segna il confine con Badolato offrendo notevoli scorci d'ambiente. Dopo il terremoto del 1947 il comune si è come sdoppiato: il centro storico, da allora chiamato Isca Superiore, rimasto per quanto possibile fedele al suo passato, mentre la frazione costiera di Isca Marina ne ha di fatto consentito la crescita edilizia.
Una comunità che ha imparato a difendersi
La comunità ha origini antiche, ma in un luogo diverso dall'attuale: una colonia greca, verosimilmente, nella località costiera di Sanagasi, l'attuale Zagaglie, dove sono stati fatti interessanti ritrovamenti archeologici, tra cui i resti di una villa rustica d'età romana. Successivamente, per mettersi al riparo dalle scorrerie di pirati saraceni, gli antenati degli odierni iscani, o ischitani che dir si voglia, cercarono riparo sulle vicine alture. Per averne conferma basta considerare il sito attuale, alto sulla valle del torrente Vallescura, un nome che è una garanzia.
Il terremoto nella storia di ogni paese
A distanza il centro storico ha la tipica fisionomia a gironi dei borghi medievali di collina, salvo poi cogliere una presenza incongrua in sommità, la moderna parrocchiale di San Nicola, conseguenza dell'ultimo di vari terremoti. È una novità che non si coglie risalendo le silenziose strade selciate tra due ali di basse case con qualche residenza nobiliare che si presenta a sorpresa. Il settecentesco Palazzo Romiti Cosentino, per esempio, con un portale bugnato a punta di diamante e due curiose sculture zoomorfe al piede dei montanti.
Chiese e santi, solennità e feste di piazza
Doverosamente citata la moderna parrocchiale di San Nicola, l’elemento di maggior rilievo del centro storico resta la chiesa della Santissima Annunziata, anno di costruzione 1598, come inciso su una dei due bronzi del campanile. Introdotta da una singolare scalinata, la chiesa rivela all'altare maggiore la statua della Vergine che viene portata in processione la terza domenica di agosto con grande concorso di fedeli. Il patrono San Marziale, invece, ha doppia ricorrenza, l'11 di maggio e la prima domenica di agosto, con analoga esuberanza di luminarie e manifestazioni.
Sette anni, ma è un'attesa che merita
«A tragedia» è il titolo della rievocazione storica che ogni sette anni ai primi di agosto coinvolge tutta la popolazione locale. Soggetto, il martirio di San Marziale, «sceneggiato in 5 atti, interpretato da 50 attori in ambienti e costumi romani» secondo il copione di un anonimo autore ischitano della seconda metà dell'Ottocento.
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