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Il monte Pecoraro (m 1423)

La vetta più alta delle Serre merita attenzione non solo per questo primato ma anche per le sue meravigliose foreste

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Dov'è

Calabria

G8HV+MR, 89822 Serra San Bruno VV, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Una verdeggiante dorsale a risalti crescenti

Il monte Pecoraro con i suoi 1423 metri è la cima più alta delle Serre Calabresi. La vetta si trova nel territorio di Mongiana e dalla sommità si gode un panorama amplissimo. Nei giorni più limpidi lo sguardo spazia dal mar Ionio al mar Tirreno, all'orizzonte del quale nella luce del tramonto si riconoscono le isole Eolie, mentre verso sud a volte si staglia la vetta dell'Etna. Dal versante nord-occidentale nasce l'Ancinale, che in forma torrentizia scende verso la conca di Serra San Bruno e dopo aver lambito Chiaravalle Centrale acquista l'ampiezza di una fiumara fino a raggiungere il golfo di Squillace.

Le più suggestive foreste delle Serre

La lunga diagonale che collega i due mari da sud-est a nord-ovest, ovvero da Monasterace a Pizzo, transita presso la cima in corrispondenza della la dismessa cantoniera del Monte Pecoraro (m 875). Da questo snodo parte uno sterrato che conduce alla Pietra del Caricatore (m 1414), seconda vetta della dorsale. Questo tratto della dorsale vanta le più belle foreste di faggi e abeti bianchi dell'intero massiccio. Sul versante occidentale le pendici digradano ripidamente verso la conca di San Bruno dando vita al fiabesco Bosco Archifòro. Su quello orientale si estendono altre magnifiche foreste tra cui il famoso Bosco di Stilo che rimanda all'epopea siderurgica borbonica.

Quando anche la neve aveva una sua praticità

Nel cuore di questi boschi può capitare di riconoscere certe depressioni del terreno, evidente risultato di un lavoro di scavo, testimonianza di un'attività umana d'altri tempi, nello specifico prima dell'invenzione dei frigoriferi. Si tratta delle cosiddette 'niviere', dove la neve veniva dapprima accumulata e compattata, e poi coibentata con paglia o fogliame per ritardarne il più possibile lo scioglimento, cosicché con la stagione calda se ne potesse ricavare ghiaccio in blocchi da destinare tanto alla refrigerazione delle derrate alimentari quanto alla preparazione di sorbetti ('scirubette') nei più tradizionali sapori di limone o caffè.

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