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Civita di Bagnoregio

Il borgo che muore

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Dov'è

Lazio

via porta santa maria, 1, 01022 Bagnoregio VT, Italia (395m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Una valle lussureggiante e scavata da profondi calanchi si apre davanti ai nostri occhi. Ma oltre ai solchi, c’è qualcos’altro che l'attraversa: un lungo ponte pedonale si fa strada tra il silenzio e il soffio del vento tra le fronde delle querce, e raggiunge quello che sembra un miraggio. Un’isola di argilla si erge solitaria nella valle e mantiene in precario equilibrio l’incantevole borgo in tufo di Civita di Bagnoregio. Un magnifico agglomerato urbano dove storia e mito, magia e misticismo impregnano ogni singola pietra, strada o edificio.

Perché è speciale

Così isolata, Civita sembra davvero il parto della fantasia di uno scrittore o di un visionario scenografo. E, proprio come un miraggio, sembra essere evanescente, nell’irregolarità dei suoi profili scavati nella roccia. Una sensazione, questa, che si rivela accurata: questo borgo che affonda le sue radici nel tufo e nell’argilla, è inesorabilmente destinato a sparire per opera di una feroce erosione che da secoli consuma lenta ed implacabile le fondamenta della collina su cui si erge. Questa sua precaria esistenza ha portato lo scrittore Tecchi a definire Civita «il borgo che muore».

Da non perdere

Le piccole strade dai colori caldi del tufo si animano spesso nel corso dell’anno per svariati eventi. C’è la corsa con gli asini, chiamata «Palio della Tonna», c'è la rassegna Civit’Arte con cinema, teatro e musica, e molto altro ancora. È questa incrollabile vitalità a rendere Civita unica e speciale, a far sì che il desiderio di aggirarsi tra i suoi edifici medievali e rinascimentali non sia mai placato. Ed in effetti, come si può non innamorarsi di questo piccolo nido che lotta, nonostante tutto, per mantenere il suo posto nel mondo?

Un po' di storia

Civita di Bagnoregio ha chiare origini etrusche, come testimoniano numerosi ritrovamenti. Passando per Romani, Goti e Longobardi, questo villaggio in seguito sarà sempre più legato allo Stato Pontificio. Tra XVII e XVIII secolo, il borgo, già provato da fortissimi fenomeni di erosione, subisce gli effetti di due terremoti e vede la popolazione abbandonare l'abitato. Nasce in questo periodo Bagnoregio. Nel 1867 questo territorio fu testimone dei violenti scontri fra le truppe pontificie e le camicie rosse garibaldine, al termine dei quali il borgo fu annesso al nascente Regno d’Italia.

Curiosità

Secondo la leggenda, un giorno i genitori di un bambino gravemente malato si rivolsero a San Francesco. Accolto l’invito, il Santo di Assisi dimorò qualche giorno nella Grotta del Belvedere di San Francesco Vecchio (oggi visitabile), e proprio qui avvenne la miracolosa guarigione. San Francesco congedò il piccolo augurandogli «bona ventura» e Bonaventura diventò il suo nome. Il bambino lo mantenne anche quando decise di prendere i voti e, ovviamente, rimase anche quando fu canonizzato. E fu così che la grotta cambiò nome, divenendo la Grotta di San Bonaventura.

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Consigliato da
Matteo Imperiali

Un Borgo che è inesorabilmente destinato a sparire per opera di una feroce erosione, un paesaggio insieme brullo e lussureggiante carico di contrasti. Un'atmosfera insieme decadente e mistica.

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