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Meraviglia
Meraviglia  }  Luogo di culto

Chiesa di San Cristoforo a Vercelli

Se credete che l'arte immersiva sia un fenomeno dei nostri giorni, è perché non siete ancora passati da qui, provare per credere

Dov'è

Piemonte

Via S. Cristoforo, 5, 13100 Vercelli VC, Italia (132m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

La facciata della chiesa di San Cristoforo occupa un intero lato della piccola piazzetta sulla quale si affaccia, parallela alla strada e chiusa ai lati da eleganti edifici. I suoi colori chiari catturano l’occhio, e il portone ci invita ad entrare. Lo spazio in cui ci troviamo ha dell’incredibile. Gli affreschi aerei, sfumati, sognanti che occupano tutte le volte del soffitto si espandono e sembrano colare lungo i pilastri, ricoprendo anche loro di colore e luce interrotti soltanto dalle dorature di cornici e capitelli. L’effetto è totalizzante, tanto da sentirsi parte integrante della decorazione.

Perché è speciale

Questa profusione di bellezza non esisteva prima del periodo 1752-56. Allora le sole pareti affrescate della chiesa erano quelle poste al termine delle navate laterali, con le storie della Maddalena e della Vita della Vergine di Gaudenzio Ferrari. Le sue opere costituiscono dei meravigliosi cicli pittorici che racchiudono influenze dei grandi del tempo (Leonardo e Raffaello, solo per citarne due) e li reinterpretano in una nuova forma narrativa tipica di Gaudenzio. Queste opere e, soprattutto, la pala d’altare, saranno un punto di riferimento per la successiva scuola pittorica rinascimentale vercellese.

Da non perdere

Si deve a Gaudenzio anche la pala d'altare denominata La Madonna degli Aranci. La Vergine, al centro, con la sua espressione dolce trasmette serenità mentre sostiene il Bambino. Attorno a loro, san Giuseppe, i santi Cristoforo, Giovenni Battista e Nicola, insieme a religiosi e prelati, li cingono in un abbraccio che unisce cielo e terra, uomini e santi. Il nome della pala deriva dalla scelta che il Ferrari ha fatto per lo sfondo: l’ha riempito con un rigoglioso albero dai piccoli frutti arancioni, rappresentato con tanta cura che sembra quasi di sentirne il profumo.

Un po' di storia

L’attuale chiesa di San Cristoforo fu edificata verso il 1515 sul terreno un tempo occupato dalla chiesa medievale retta dall’ordine degli Umiliati. Nel ‘400 la chiesa fu concessa in beneficio alla famiglia Corradi di Lignana, con l’obbligo che un suo appartenente facesse parte dell’Ordine degli Umiliati. Nel 1515 il primitivo edificio fu abbattuto. Al suo posto fu edificato l'attuale complesso su progetto di Guglielmo da Cozzo. All’interno l’ampia decorazione pittorica di stile barocchetto è dovuta ai pittori Giacomo Antonio e Antonio Francesco Giovannini di Varese, che firmarono e datarono la loro opera nel 1756.

Curiosità

I frutti che compaiono sullo sfondo della pala d'altare appartengono a un melo. Si tratta di piccole mele, dalla buccia verde venata di rosso, tipiche della Valsesia, che rappresentano sicuramente un puntuale riferimento alla terra d’origine del pittore. Per via del colore sono state scambiate per arance, da qui il nome Madonna degli Aranci.

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