Protagonista della sagra una zuppa di legumi e cereali con fagioli, ceci, fave, grano e granturco, aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina, da gustare insieme ai maccheroni al pomodoro, alle salsicce, alle bruschette e a un buon bicchiere di vino nel centro diurno con posti coperti da capienti tensostrutture.
La sagra è preceduta da un antico rito pagano che segna il ritorno alla vita e la rinascita, il “Calendimaggio”, la ricorrenza tipica della tradizione contadina che nei secoli passati salutava l’arrivo della buona stagione dopo il rigido inverno, che ancora si rinnova in questo caratteristico paese della Valle del Turano.