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Meraviglia
Meraviglia  }  Fiumi e torrenti

Valle dei mulini sul Lambro

Dove l'acqua è ancora un motore imbattibile

Dov'è

Lombardia

Zona Mulini, 9, 22033 Asso CO, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Lungo la vecchia strada che da Asso portava a Rezzago, in un ambiente pittoresco attraversato da un Lambro totalmente immerso nel verde, si possono incontrare dapprima il Mulino Mauri, che appartiene da generazioni alla famiglia, fin dal ‘700 (anche se alcune parti della struttura risalgono addirittura al ‘200) e più avanti il Mulino Valsecchi, risalente al 1369. È possibile ammirare le vecchie ruote e le macine che evocano ancora i ricordi dei contadini che portavano i loro sacchi di granoturco per avere la farina gialla con cui preparare la polenta che, in anni difficili, era il piatto unico di tante famiglie.

Perché è speciale

Una volta questa piccola forra sul Lambro scandiva il tempo di mugnai e battitori di ferro. Oggi lo scroscio dell'acqua del Lambro si mescola con i rumori delle rievocazioni, quando le ruote e le macine ricominciano a girare. La farina è ancora l'elemento principe per piatti tipici come polenta con i missoltini, cioè agoni essiccati; il tòc, fatto con polenta, burro e formaggio; il paradell, una frittella dolce fatta con farina e acqua e il pan meino, impastato con i fiori di sambuco, che riempiono di profumo la valle in maggio durante la loro fioritura.

Da non perdere

In maggio vengono organizzate le Giornate Europee dei Mulini al fine di valorizzare posti inesplorati in un contesto rurale intatto. Un tuffo nel passato in Valassina, a meno di un’ora da Milano, alla ricerca di valori genuini provenienti dall’agricoltura e dall’uomo e trasmessi di generazione in generazione fino ai giorni nostri.

Un po' di storia

Il Lambro fu per secoli la fonte primaria di energia per la Valassina e, soprattutto da fine Settecento a metà Ottocento, decine di ruote ad acqua sfruttavano la forza motrice del fiume per azionare mulini, magli, folle e filatoi. Spesso i mulini erano di proprietà di privati o di feudatari, ed erano dati in concessione onerosa ai mugnai, che si rivalevano sui contadini. La vendita di pane e vino era oggetto, durante tutto il Medioevo, di infiniti dazi. La legislatura verso i commercianti era molto severa, soprattutto, in caso di possesso di strumenti di pesatura e di misurazione non vidimati e calibrati ai sensi di legge.

Curiosità

Il mestiere del mugnaio era ambito perché legato alla trasformazione dei beni di prima necessità e, per questo, sottoposto a rigide disposizioni amministrative. Negli Statuti Comunali di Asso si legge: «Nessuno osi vender pane o vino al minuto se non al prezzo e al peso lui assegnato; chi contravvenga deve pagare, sotto pena di bannizione, per ogni volta, cinque soldi terzuoli di detta pena un terzo è dell'accusatore; chiunque ha il potere di formulare accuse.»

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Consigliato da
Lago di Como GAL

Un «tuffo» in un passato neanche troppo lontano in un luogo senza tempo che sembra uscito da una fiaba. Con una bella passeggiata si può andare alla scoperta degli antichi mulini assesi, fatti rivivere dalle famiglie che da secoli li possiedono.

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