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Santarcangelo di Romagna, dalla rocca alle grotte
Il borgo medievale delle Colline Romagnole da visitare seguendo un percorso di luci e ombre
Dov'è

Santarcangelo di Romagna: dov’è il bel borgo della Valmarecchia
Santarcangelo di Romagna è uno di quei borghi delle colline romagnole che sanno catturarti con il loro fascino antico ed imponente, dato dalle mura e dalla Rocca Malatestiana, ma anche con quella loro aria frizzante e sbarazzina, carica di un’allegria contagiosa che dà il meglio di sé in eventi come la «Fiera dei Becchi» (sì, Becchi con la B maiuscola e sì, sono proprio quei becchi a cui stai pensando). Santarcangelo di Romagna è uno di quei borghi che si possono visitare in un giorno, ma perdendosi gran parte del loro fascino: ci vuole almeno una nottata in paese per capire davvero quante emozioni si possono vivere qui.
Perché è speciale, ovvero, perché passare la notte nel borgo
Quello che incanta nel centro storico di Santarcangelo di Romagna è la sua capacità di vivere tra luci e ombre. Vi accorgerete, durante le vostre avventure, che passerete spesso dalla luce del giorno che disegna forme solide e colori squillanti, come la Rocca che si staglia contro il cielo, o la candida chiesa Collegiata, ad atmosfere ovattate, dove la luce entra appena, come se fosse un bisbiglio, un sospiro che accarezza appena i volumi e li fa emergere dal buio come leggere increspature a pelo d’acqua. Sono le atmosfere speciali della romanica pieve di San Michele Arcangelo, ma anche le meravigliose grotte di Santarcangelo.
Da non perdere: le grotte di Santarcangelo di Romagna
Al di sotto del classico borgo con mura possenti, belle chiese e vicoli pittoreschi, c’è un mondo da scoprire, quello delle grotte, o ipogei, di Santarcangelo. Le grotte, i passaggi, i granai e le cisterne nascoste raccontano di un tempo in cui la vita era racchiusa dalle mura cittadine, e se serviva altro spazio bisognava ingegnarsi… scavando!
Un po’ di storia
Santarcangelo di Romagna non nasce dove lo vediamo ora. O meglio, non esattamente. Il primo insediamento nella zona era opera dei Romani, e si sviluppava intorno alla zona che oggi ospita ancora l’antica pieve di San Michele Arcangelo. Fu solo con le invasioni barbariche che la popolazione si rifugiò sul Colle Giove. Per primo sorse il castello, poi trasformato in Rocca Malatestiana, e da lì si sviluppò il bel borgo medievale che oggi è il centro storico di Santarcangelo.
Curiosità : cosa mangiare a Santarcangelo di Romagna
Passeggiando per il centro storico del borgo avrai notato che è facile trovare marmellate e conserve di cipolla, e magari hai anche notato un nome particolare: cipolla d'acqua di Santarcangelo di Romagna. In effetti, storicamente in questa zona si coltivava, e anche se in quantità molto ridotta, si coltiva ancora, una cipolla molto grossa (una può arrivare a pesare un chilo) e dal sapore dolce, che richiede tantissima acqua per crescere. Ecco, questa è la cipolla d'acqua locale, che per le sue particolarità e la sua storia fa parte del presidio Slow Food. Non vorrai mica ripartire senza averla assaggiata, vero?
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