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Pentedattilo: sul set di «Articolo 23»

L'antico borgo nel film testamento di Vittorio De Seta

Dov'è

Calabria

Pentidattilo, RC, CAL, 89060, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Sul set

Pentedattilo, arroccato sul monte Calvario, noto per la forma di una ciclopica mano con cinque dita, nel 2008 è stato il set di «Articolo 23», l'ultimo cortometraggio del grande documentarista Vittorio De Seta (celebri i suoi documentari degli anni '50 girati tra i pescatori, i contadini, i pastori e i minatori del Sud Italia). «Articolo 23» è parte del film collettivo «All Human Rights for All», dove trenta importanti autori del cinema italiano hanno dato la loro interpretazione dei 30 articoli della Dichiarazione dei Diritti Umani del 1948.

Articolo 23

La storia, partendo dall'art. 23 della Dichiarazione dei Diritti Umani («Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione»), ribadisce con forza l'uguaglianza tra gli uomini, l'importanza dell'accoglienza e il valore della solidarietà.

La storia narrata nel cortometraggio è tutta visiva ed ha un sapore documentaristico, con spazio ai suoni dell'ambiente e al canto popolare. Tra i campi impervi e le povere case, sotto le rocce del monte Calvario, un giovane contadino insegna il mestiere a un bracciante senegalese. Costretto a emigrare al nord in cerca di lavoro, il contadino gli lascerà in eredità la madre e la terra.

01-apecar.jpgArticolo 23 - Backstage

Bellezza ritrovata

Di fatto, è un film testamento quello di De Seta, che - facendo incrociare i destini di immigrati ed emigranti - indica una via futura per salvare e rivitalizzare la bellezza e la tradizione dei borghi divenuti fantasma come Pentedattilo. Nelle immagini di De Seta si può ritrovare l'antica bellezza del borgo, baciato da una luce calda e dorata, con i meravigliosi panorami del paese e del monte Calvario, gli scorci di vicoli e strade, ma anche gli esterni ed interni delle antiche case in pietra. Pur nella brevità del racconto, si valorizza l'equilibrio tra la bellezza di una natura incombente e l'architettura semplice e solida costruita dall'uomo, che ha saputo trovare uno spazio di vita e sostentamento in una posizione inconsueta, tra rocce, ulivi e terreni in pendenza, non facili da coltivare.

De Seta

De Seta, palermitano di nascita, ha vissuto molti anni in Calabria, dove ha girato altri due preziosi documentari: «I dimenticati» (1959) e «In Calabria» (1993). Dopo il ritorno al cinema con «Lettere dal Sahara» (2006), che racconta l'epopea dolorosa di un migrante senegalese in Italia, De Seta prosegue il suo discorso sull'immigrazione con lo stesso protagonista, Djibril Kebe. «Scelse di girare quel corto a Pentedattilo, perché l’antico borgo era diventato per lui il simbolo di tutti i Sud del mondo» (da «Lettera per De Seta», di E. Milasi e A. Melchionda del Pentedattilo Film Festival, 2011).

02-de-seta.jpgArticolo 23 - Backstage

Valore sociale

«I flash della nostra memoria si fissano sui volti, i gesti, le urla a voce viva o attraverso un megafono spesso in avaria, gli abbracci, il sole che picchia forte, il vento della costa jonica, i carichi e scarichi, i trattori, i piani di lavoro scritti, riscritti, e puntualmente non rispettati, i ruoli che si accavallano, le notti lunghe a discutere di tutto: organizzazione del lavoro, budget, incomprensioni, fatica e insonnia.

Ma la nostra memoria corre in particolare alla gente del luogo, sorridente, entusiasta e paziente, la gente che non rifiuta anche in orari improbabili di dare una mano alla giovane troupe e al grande Vittorio De Seta, il più giovane dei giovani, forse perché, consapevolmente o no, in quei giorni, quella gente viveva come noi l’urgenza di raccontare i disagi dell’emigrazione di ieri e di oggi. Pentedattilo in Articolo 23 assurge a un ulteriore emblema: simbolo dell’abbandono coattivo per la gente del luogo diventa oggi terra di accoglienza per i nuovi sud del mondo.» (Maria Milasi, Ram Film e Maria Furfaro Magafilms)

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Michele Banzato

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