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Leonardo nella Fortezza: Il Mistero dei Primi Schizzi

Le incredibili strutture difensive della Fortezza Albornoz

Dov'è

Marche

Fortezza Albornoz, Viale Bruno Buozzi, 61029 Urbino PU, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Se avete deciso di addentrarvi lungo i vicoli che cingono Via Raffaello, o di passeggiare lungo Viale Buozzi, sappiate che uno spettacolo suggestivo è lì vicino, pronto a tendervi un agguato fatale: spalancherà i vostri occhi dinnanzi alla visione che solo la Fortezza Albornoz concede. In questa Rocca la storia coincide con il panorama disegnato: il tempo diventa clessidra che si capovolge, i momenti passano fugaci ora come all’epoca di Leonardo. Oggi il punto più elevato del Monte di San Sergio offre antiche reminescenze, sotto i colori di un cielo dipinto o sovrastato da costellazioni.

Perché è speciale

Il «Manoscritto L» suggerisce lo stupore di Leonardo verso Urbino: l’Architecto et Ingegnero Generale aveva un compito preciso, divenuto passione per la città che idealmente apparterrà per sempre al Duca Federico: rilevare, misurare, riportare ciò che i suoi occhi abbracciavano al fine di modernizzare le difese. L’ingresso ad arco nel Bastione Nord-Ovest, il Torrione pentagonale con arcate di contenimento esterne e molto altro. Tutto questi riferimenti a Urbino vivono per sempre nei disegni di Leonardo. Alcune parti della Rocca sono in restauro, eppure la suggestione persevera, incurante di ciò che non può più essere visto, se non attraverso i primi schizzi.

Da non perdere

Le linee sul taccuino fanno tornare in auge un sistema ingegnoso che colpì persino Leonardo: le cosiddette scale salvatiche, sviluppate a chiocciola, segrete, le quali rappresentavano una forma di sicurezza unica. All’occorrenza infatti era possibile toglierle deliberatamente di mezzo, isolando la parte centrale della Fortezza e impedendo così a chiunque di accedervi. Chiamate anche «le scale del Conte di Urbino», restano impresse grazie all’inchiostro nella loro imperitura funzione, evocata in particolar modo in occasione di mostre particolari presso la Rocca.

Un po' di storia

Il primo schizzo di Leonardo a Urbino prende vita: difendeva, proteggeva la sua città dall’alto di una posizione dominante. Non contento, la osservava per tutto il giorno e durante la notte, consapevole di poter deliziare anche le persone con lo sguardo pittoresco che donava loro sull’essenza del Rinascimento. Nel momento in cui Da Vinci entra in città insieme a Borgia, l’antica Rocca diventa prigione per coloro che erano più vicini a Guidubaldo, tradito dal Valentino. Distrutta e ricostruita nel corso dei secoli, era collegata alla cinta muraria.

Curiosità

Se Leonardo fosse vissuto oltre ogni previsione, i suoi appunti avrebbero potuto continuare a illustrare cosa sbocciava alla Fortezza durante la prima metà del Novecento: piante, alberi da frutto, coltivazioni a gradoni. Tutto nutrito e curato durante la cosiddetta «ora d’aria» dai giovani del carcere minorile, che lavoravano il terreno del Parco della Resistenza, segno ulteriore e tangibile del rinascimento continuo di tale luogo.

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Ringraziamo sentitamente Pietro Barsotti, presidente dell’Associazione Ars Balistarum, per i materiali e l’ispirazione che hanno contribuito in modo determinante a questa meraviglia.

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