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Meraviglia
Meraviglia  }  Monumento

Le pietre d'inciampo di Roma

Spuntano come fiori fra le pietre e ricordano chi non c'è più

Dov'è

Lazio

Via della Reginella, 00186 Roma RM, Italia (17m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Le pietre d'inciampo si trovano ovunque nella città e uniscono, come un filo invisibile, i diversi quartieri di Roma. Sono la testimonianza di ciò che la barbarie nazista ha causato durante e oltre la seconda guerra mondiale. Le pietre d'inciampo sono sanpietrini in ottone che coprono i blocchi del lastricato stradale: ognuno reca incisi il nome e la sorte di ebrei (ma non solo) deportati o uccisi durante il periodo nazista.

Perché è speciale

Definire l'importanza delle pietre d'inciampo è difficile se non ci si avvicina con il cuore e con la memoria: esse, infatti, ci raccontano una storia diversa dai canonici monumenti; sono una memoria viva, che ancora possiamo toccare. Anzi, letteralmente possiamo «inciampare» nelle storie di tante persone. Cercando le pietre d'inciampo sparse nella città apprendiamo di famiglie, di giovani, di personaggi più o meno famosi, operai, studiosi, ebrei ma anche antifascisti, omosessuali, militari, politici, rom, partigiani: tutti deportati nei campi di concentramento o massacrati nelle Fosse Ardeatine. Storie dure, come le pietre su cui sono incisi i loro nomi e che, in ogni tempo e in ogni luogo, ci dicono di non dimenticare.

Da non perdere

A Roma le prime furono realizzate nel 2010, per la famiglia Spizzichino, in Via della Reginella, nel quartiere ebraico. Andando alla ricerca delle pietre d'inciampo, ci si imbatte in tante famiglie ebree e non solo. Per esempio, presso Via Omero, davanti all'Istituto Svedese di Studi Classici, si nota una pietra d'inciampo dedicata all'epigrafista Mario Segre che lì trovò temporaneo rifugio con la sua famiglia. Oppure, in Via Ceccano 13 si trova il sanpietrino che ricorda Italo Pula e suo fratello Spartaco, massacrati nelle Fosse Ardeatine. Tante storie di persone che sono diventate eroi senza volerlo essere.

Un po' di storia

Nel 1995 Gunter Demnig, artista tedesco, decide di creare opere in memoria delle tante vittime del nazismo in Europa. Da allora la mappa di questi sanpietrini speciali è andata crescendo e ricorre dappertutto nelle città europee.

Curiosità

L'artista aveva in mente di realizzare delle targhe affisse ai muri ma poi, visitando la Città Eterna, entrò in San Pietro e rimase colpito dalle lastre tombali che coprono il suolo e ricordano il personaggio ivi sepolto. Ecco come ebbe l'idea di realizzare delle pietre che fossero visibili nel lastricato stradale e allo stesso tempo una parte di esso: come le storie che raccontano, che sono parte della nostra memoria attuale.

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Consigliato da
Zenda Martinelli

Una piccola pietra coperta di ottone, un sanpietrino speciale che, insieme a mille altri, racconta storie speciali...

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