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La Biblioteca di Federico: un esoterico impero

Godetevi un ritorno al passato con questo gioiello all'interno del Palazzo Ducale.

Dov'è

Marche

Piazza Rinascimento, 13, 61029 Urbino PU, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

C’è un luogo ricco di misteri che vi aspetta, quasi in agguato, al piano terra del Palazzo Ducale. Dopo l’ingresso nella Galleria Nazionale delle Marche, non voltatevi mai a sinistra, a meno che non desideriate esserne rapiti! È la Biblioteca di Federico da Montefeltro, il vero centro culturale del Palazzo Ducale. Il Duca ne andava fierissimo, poiché famosa in tutta Europa grazie alla raccolta di quasi mille volumi realizzati a mano, miniati e illustrati. Attenzione! Per scoprirne i segreti bisogna essere degli iniziati. Qualcuno deve guidarvi, e noi siamo qui per questo. Oggi, appena entrati vi può apparire con una grande stanza vuota, ma non è cosi. Nel Rinascimento nessuno poteva rimanere immune al suo fuoco. Ma può accadere anche ora, a patto che vi lasciate andare, pronti ad assorbire l’energia che questi ambienti ancora emanano. I più sensibili di voi la coglieranno subito: è un brivido inatteso.

Perché è speciale

Dalla seconda metà del ‘400 fino al 1657 la Biblioteca di Federico dal Montefeltro custodiva codici, grandi tomi, oggetti da scrittura. Tutto distribuito sapientemente fra scansie, scaffali e ripiani. Sotto l’influenza di Ottaviano Ubaldini della Carda tutti gli ambienti erano pervasi da una simbologia alchemica. Il sette, l’otto: erano i due numeri principi della Biblioteca, si susseguivano nella disposizione degli arredi in un perpetuarsi reciproco tra saggezza e infinito. La combinazione dei due elementi conduceva il visitatore verso la conoscenza illimitata. Questa segreta concatenazione tra contenitori e contenuti faceva sprofondare chiunque entrasse in quegli ambienti adiacenti al Cortile d’Onore in una dimensione di concentrazione quasi mistica.

Da non perdere

Federico e Ottaviano sapevano che le armi più potenti sono i libri, la parola, la scrittura, l’immagine: perciò il luogo che li custodiva era importante quanto il suo tesoro e progettato di conseguenza. Se volgete lo sguardo verso l’alto, come solo chi osa sa fare, incontrerete uno dei simboli alchemici per eccellenza: l’aquila. Nera, con le ali spiegate e attorniata da lingue di fuoco, sembra irradiare una potenza sublime destinata a raggiungere tutto il Ducato e il suo territorio, diffondendo la conoscenza proveniente dalla Corte di Federico.

Un po' di storia

Come spesso accade nella Storia, un confine segna l’inizio di un’Era: nel caso di Urbino, esso porta il nome di Federico. Il Duca, ricevette in eredità un centinaio di libri, nucleo dal quale partì per costruire la propria strepitosa collezione Libraria. Il suo progetto non mancava di audacia: dei circa 900 volumi accumulati, molti erano opere realizzate su commissione, altri doni, taluni preziosi bottini bellici: l’intera raccolta veniva sapientemente gestita da una figura complementare a quella del Principe: Ottaviano Ubaldini della Carda. Presto vi renderete conto che la grande stanza dove sarete entrati, adiacente al Cortile d’Onore, non è vuota. Se sarete pronti ad «ascoltarla» scoprirete le vibrazioni uniche che emana. Le sensazioni che avrete provato al suo interno non riuscirete subito a descriverle. A parlarne. Saranno solo vostre, ma non riuscirete più a distaccarvene: ogni tanto risaliranno alla mente. Se così sarà: benvenuti! Avrete iniziato il percorso di vera conoscenza della Corte dei Montefeltro. Periodicamente vi ritroverete a cercare immagini, libri e richiami a Federico e Ottaviano.

Curiosità

Occultata agli occhi del pubblico, incastonata negli appartamenti privati di Ottaviano, anch’essi al pianterreno, esisteva un’altra Biblioteca, ben più oscura e destinata solamente a pochi prescelti. Testi unici, volumi iniziatici di una scienza ancora avvolta dal mistero e da un sapore di leggenda, scritti rari: la biblioteca esoterica del braccio destro di Federico è uno scrigno alchemico di preziosa audacia, destinata, come tutte le cose preziose, solo a chi ha gli strumenti per comprenderle. Qui, l’Esoterismo giunge ad un fulcro di fusione col Rinascimento Matematico.

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Città di Urbino

Terminata la dinastia dei Della Rovere, la Biblioteca di Federico venne trasferita a Roma, nella Biblioteca Apostolica Vaticana. Quella di Ottaviano è invece misteriosamente scomparsa, quasi a tutelare per sempre i segreti del suo ideatore.

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