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L'Abbazia di Farfa e il suo borgo

L'abate che faceva ombra al Papa

Dov'è

Lazio

Via del Monastero, 1, 02032 Castelnuovo di Farfa RI, Italia (201m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

L'Abbazia di Farfa prende il nome dall'omonimo fiume che scorre sotto la valle. La facciata a salienti anticipa lo spazio interno suddiviso in tre navate. Il portone di legno, circoscritto da marmo bianco, spicca sulla parete in laterizio, le cui uniche altre decorazioni sono delle lesene e tre rosoni, uno grande per la navata centrale e due piccoli ai lati. Una volta varcato l’ingresso, si fa un salto in un’epoca diversa: abbandonato il romanico dell’esterno, è il barocco che ci accoglie, inframezzato però da elementi di altri tempi, come la duecentesca icona di Santa Maria, o il Giudizio Universale che dal ‘500 adorna la controfacciata.

Perché è speciale

La chiesa, però, è solo il centro di un grandioso e antico complesso. Proprio la lunga esistenza di questo luogo ha prodotto numerosi reperti di epoca medievale, che sono stati raccolti in un museo accessibile dal chiostro. Ma i tesori di Farfa non finiscono qui. Le abbazie, specialmente quelle benedettine, erano famose per le loro biblioteche. Sempre dal chiostro è possibile accedere a quella di Farfa che fortunatamente, nonostante le difficoltà affrontate nei secoli, non ha disperso tutto il suo patrimonio, che conta oggi 45 mila volumi.

Da non perdere

La struttura della grandiosa abbazia non è circondata da campi, ma si stempera nei vicoli di un piccolo borgo che si era formato, secoli fa, intorno ad essa. Per quanto gli edifici siano ben conservati, la vita del borgo si è spostata altrove, ma non tutto è perduto: oggi, diverse botteghe artigiane hanno aperto qui, sorrette dal flusso di visitatori attirati dall’abbazia. In pratica, si è ripristinato l’antico equilibrio tra centro religioso ed abitato, e chi viene a visitare il luogo oggi, ha l’occasione non solo di viverlo sulla propria pelle, ma di entrare concretamente a far parte del meccanismo.

Un po' di storia

L'abbazia vanta una storia millenaria e cercare di riassumerla sarebbe un’impresa assai ardua. Uno degli aspetti più clamorosi della sua lunga esistenza, è l’importanza che riuscì ad ottenere. Cara a Carlo Magno, che vi dimorò sulla strada verso Roma per la sua incoronazione, riuscì non solo a sottrarsi al controllo della Santa Sede, ma ad accumulare tante ricchezze che si arrivò a dire che l’abate di Farfa faceva ombra al Papa. Pare infatti che, nel momento del suo massimo splendore, controllasse più di 600 chiese e monasteri, e più di 130 castelli per un totale di 300 villaggi circa.

Curiosità

Guardando bene verso l’altare si nota che da sotto emerge una specie di monolite. Si tratta di un altare di epoca carolingia. La chiesa che vediamo oggi, infatti, è un’opera più tarda rispetto all’originale, che ha inglobato. Ma non è il solo elemento: nel transetto si vede anche un pavimento originale. Fortunatamente per noi, qualcosa del passato di Farfa riemerge e reclama il suo spazio all’interno dello scrigno di arte che l’abbazia è diventata.

L'Abbazia di Farfa e il suo borgoL'elegante decorazione delle volte all'interno

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