Forte Campomolon

Da non perdere

Appena arrivati quassù, guardandovi intorno, vi sembrerà di essere sul tetto del mondo. Non abbiate fretta di entrare subito nel Forte: respirate l'aria buona di montagna e fatevi pervadere dalla suggestività del luogo. Solo allora potrete vivere con lo spirito giusto l'esperienza di entrare nel Forte e percorrerne in rispettoso silenzio tutto il perimetro. Il cammino è breve e senza luci ausiliarie ma, mano a mano che vi addentrate, i vostri occhi si abitueranno al buio (che non è mai totale). E tuttavia, pensando alle vicissitudini degli uomini che hanno perso la vita quassù, ne uscirete turbati, magari anche trasformati e forse un po' più consapevoli.

Un po' di storia

Il 20 maggio del 1916, dopo aver tenuto sotto tiro i forti degli altipiani di Sommo Alto, Sebastiano e Belvedere, durante la famosa Battaglia degli Altipiani, la fortezza fu abbandonata e i suoi pezzi d'artiglieria resi inutilizzabili. Nell'operazione disperata di resistenza, perse la vita il sottotenente Paolo Ferrario, al quale sono dedicate due lapidi commemorative. Il Forte è stato recentemente restaurato all'interno del progetto "Ecomuseo Grande Guerra delle Prealpi vicentine".

Curiosità

Poco più in alto, arrampicandosi per una salita un po' scoscesa e non battuta, si arriva a una vecchia seggiovia. Qui si può ammirare il panorama a 360° su tutte le più alte cime delle province di Vicenza e Trento. In lontananza, verso nordest, si possono addirittura scorgere alcune vette della provincia di Belluno.