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Meraviglia
Meraviglia  }  Luogo

Forte Busa Grande

Il forte invisibile

Dov'è

Trentino-Alto Adige

38057 Vignola-falesina TN, Italia (1.407m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Cos'è e dov'è

Siamo da poco partiti dal centro di Compet (1383 mslm), sopra Levico Terme, 4 chilometri prima di raggiungere la Cima Panarotta. Prendiamo il sentiero sterrato verso la cima Busa Granda, attraversando un fitto bosco per non più di una ventina di minuti. Ed è proprio all'interno di quella cima, che ha l'aspetto di un elmo dorato, che si nasconde il forte. Di esso non appare niente all'esterno, se non sulla prominenza, dove sbucano dal suolo due cannoni e si ergono quattro aste su cui è issata la bandiera italiana.

Perché è speciale

Il cammino sterrato che costeggia le pareti circolari esterne della Busa Grande (o Granda) è arricchito dalla presenza di sculture lignee stilizzate. Rappresentano i soldati della prima guerra mondiale che qui hanno combattuto e sono morti. Tutt'intorno il paesaggio boschivo appare fortemente segnato dalla "Notte di Vaia" dell'ottobre 2018, quando i venti raggiunsero i 200 chilometri orari. Le statue dei soldati si ergono fra cataste di alberi schiantati a terra... in uno scenario quasi surreale, come in un campo di battaglia...

Da non perdere

Oltre a visitare l'interno della Busa Grande (restaurato nel 2016) e ripercorrere i momenti salienti dell'uso della batteria a obici corazzati durante la Grande Guerra, l'esperienza più emozionante è quella di salire sulla cima del forte e osservare il paesaggio. Oltre le quattro aste delle bandiere, la vista si apre su Pergine Valsugana, mentre dall'altra parte vi è uno strapiombo sui laghi di Levico e Caldonazzo.

Un po' di storia

L’intero progetto della batteria a obici corazzati fu realizzato, sotto la vigile supervisione del capitano Emil Huetter della direzione del Genio di Trento, nel giro di soli tre mesi e mezzo. Nel giugno 1915, per l'inizio della guerra, la batteria era già attrezzata e pronta al fuoco. Oggi la storia del forte è ampiamente ripercorsa da immagini e cartelli informativi dettagliati in quello che è diventato, a tutti gli effetti, un vero è proprio museo della guerra, incastonato all'interno di una montagna.

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Consigliato da
Luigiandrea Luppino

Arriviamo in cima alla collina dove si nasconde il forte appena dopo l'ora di pranzo. Lo scenario è surreale: un bosco ferito a morte dalla tempesta del Vaia del 2018, sotto un cielo azzurrissimo attraversato da scie e blande velature.

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