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Meraviglia
Meraviglia  }  Itinerario

Alla scoperta del Tanagro - 1 DI 6

Comincia l'avventura: il primo incontro col Tanagro

A Casalbuono, dove nasce il fiume

Dov'è

Campania

84030 Casalbuono SA, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Il nostro viaggio alla scoperta del Tanagro non può che partire dalle sue origini. La sua sorgente si trova in località Cozzo del Demanio, a una quota di circa 1336 metri sul livello del mare. In questo momento non è che un torrente che comincia timidamente la sua strada, conosciuto anche con il nome di Calore. Il primo borgo che incontra è Casalbuono, ricco di palazzi nobiliari e perfino dotato di un Castello Baronale, ma soprattutto, un borgo fortemente legato all’acqua: nei suoi dintorni, infatti, si trova un ricchissimo patrimonio di archeologia rurale, fatto dei ruderi di antichi mulini e frantoi.

CasalbuonoIl castello baronale di Casalbuono

Il primo incontro con il Tanagro

Come i piccoli torrenti che discendono dai monti fino al Tanagro, anche noi possiamo godere di una passeggiata tra le strade di Casalbuono, per poi avventurarci lungo i sentieri che portano ai vecchi mulini, simbolo dello stretto rapporto tra l’uomo e l’acqua, e poi giù, verso la sponda destra del fiume e Ponte del Re, che lo attraversa. Noi però ci fermiamo prima, per fare la conoscenza con la nostra guida: il Tanagro.

Proprio da qui, infatti, passa un percorso che ci porta a scoprire a ritmo lento la sponda del Tanagro, gustandoci la natura in totale comunione con essa. Ora c’è solo l’imbarazzo della scelta su come vogliamo affrontare questa piccola avventura, visto che il percorso è adatto ai camminatori, ai ciclisti, ma anche ai cavalieri. Dopo essersi presentati al padrone di casa, seguendo l’itinerario di Casalbuono si incontrano piccole cascate e fontane con abbeveratoio, si risale la collina verso il borgo per poi tornare al punto di partenza seguendo un tracciato ad anello.

Un piccolo bonus

Il Tanagro, a quanto pare, tiene a precisare fin da subito quanto fertile e generosa sia la sua valle: se passate nel periodo giusto e aguzzate la vista, potreste incappare in funghi e asparagi selvatici. E già che abbiamo stimolato le nostre papille gustative, è bene fare una piccola menzione ai piatti della tradizione che ci accoglieranno quando torneremo affamati dal nostro giro: i «migliatiedd», involtini di interiora di agnello tipicamente estivi da cuocere sulla brace, la «pizza d grandinj», un rustico a base di farina di mais, uva secca e cigoli, le cicerchie, i peperoni sott’aceto ripieni, la «minestra maritata» a base di cotechino, oltre che i tipici formati di pasta fresca come cavatielli, fusilli, matasse, lagane e n'filiinfant.

Che dire… se queste sono le premesse, non vediamo l’ora di proseguire il nostro viaggio!

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SIMTUR

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