Alle sorgenti del Po

Prologo

Avremmo voluto farlo, questo viaggio lungo il Po, più di trent’anni fa, esperienza liberatoria dopo la maturità e invece siamo passati dai tabelloni a vacanze meno eroiche. Il plurale in questo caso valeva per tre: Gianni, Stefano e Francesco, vicini di banco e di tanto altro. Alla fine, quando ci siamo finalmente decisi a tener fede a quel proposito, era della serie «adesso o mai più».

Non c’è dubbio che discendere il Po sia un rito di passaggio, ma una cosa è farlo a diciannove anni e un’altra è baciare moglie e figli che ti guardano perplessi mentre sali in auto con altri due ragazzi del tempo che fu. Da post-liceali sarebbe stato zaino in spalla e all’avventura; da cinquantenni è stata una trattativa serrata, a partire dal trovarsi per parlarne. Il primo appuntamento ci ha visto convergere verso Desenzano sul Garda rispettivamente da Lombardia, Toscana e Veneto.

Seduti a un caffè del Porto Vecchio, l’unanimità è stata innanzitutto sul sottoporci a un rito propiziatorio per ingraziarci il Grande Fiume. Morale, prima di iniziarne la discesa avremmo dovuto rendere omaggio alla sorgente, ma non la gita al Pian del Re che fanno tutti, scherziamo? Piuttosto, il periplo del Monviso, che poi non si dica che l’abbiamo presa alla leggera. In due parole, il senso della decisione. Perché lo chiamino ‘Re di Pietra’ è presto chiaro: 3841 metri di granito che s’innalzano a piramide sul profilo delle Alpi Cozie. Ma soprattutto, per quel che ci riguarda, il Monviso è la montagna che vede nascere il Po. Quel che ci aspetta, dunque, è un’anteprima degna di tanto fiume.

Leggiamo: «L’Alta Via del Monviso, accompagnata da un segnavia bianco-blu, è un itinerario ad anello suddiviso in quattro tappe, la più lunga delle quali valutata in 8 ore di cammino. La partenza ha luogo alla testata della valle Po, salendo poi al rifugio Quintino Sella (m 2649), primo di una serie di rifugi in territorio italiano e francese. Gran parte del tracciato si svolge entro il perimetro del Parco fluviale del Po e del Parc Régional du Queyras.»