Sul Cansiglio, nel “gran bosco da reme” della Serenissima

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In località Pian Osteria si trova un piccolo museo etnografico che si sofferma sulla storia dei Cimbri, la comunità di montanari di origine bavarese chiamati nel Medioevo a colonizzare l'altopiano. La principale attività riguardava la gestione del bosco per ricavarne legname da costruzione, ma significativa era anche la lavorazione del faggio per produrre, partendo da assicelle curvate a caldo, svariati oggetti d'uso quotidiano, ma soprattutto quei contenitori cilindrici che valsero loro appellativo di 'scatoleri'.

Un po' di storia

I Cimbri sono una popolazione di origine bavarese che nel Medioevo venne chiamata a colonizzare l'altopiano di Asiago, nell'Alto Vicentino, espandendosi poi nella Lessinia Veronese e quindi nel Cansiglio. Sarà a partire dal 1404, con la dedizione di Belluno alla Repubblica di Venezia, che il Cansiglio passerà alla storia come 'bosco da reme', ovvero per la fornitura di quei lunghi tronchi di faggio da cui si ricavavano l'infinito numero di remi destinati alle galee della Serenissima.

Curiosità

Della presenza cimbra sul Cansiglio resta traccia per lo più nei nomi di certe famiglie della zona, che hanno perso quasi del tutto la parlata germanofona, conservando però alcune usanze alimentari e folcloriche dei loro antenati. Ci sono poi i nomi di varie località, a partire da quella del monte Pizzoch (attualizzazione del cimbro Spitz Hoch, 'cima alta'), cui si sale dalla Crosetta per raggiungere il rifugio "Città di Vittorio Veneto" (m. 1565), con vista dalle Dolomiti alla laguna di Venezia passando per le colline del Prosecco.