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Dov'è
Cos'è e dov'è
All'estremità occidentale del Golfo dei Poeti, Porto Venere, con i suoi meravigliosi paesaggi mediterranei, i gioielli architettonici e il limpido mare, è l'esempio di un perfetto connubio tra natura e architettura. Dal 1997, insieme con le isole Palmaria, Tino, Tinetto e le Cinque Terre, Porto Venere è Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Nel 2001 la Regione Liguria ha istituito il Parco Naturale Regionale di Porto Venere, che comprende il borgo antico, le isole dell'arcipelago e l’Area Marina Protetta.
Perché è speciale
A Porto Venere, come scrive Montale in un verso dell'omonima poesia, «ogni dubbiezza / si conduce per mano / come una fanciulletta amica». Qui infatti potrete godere di uno dei migliori mari di Liguria oppure, allontanandovi dalla costa, potrete perdervi tra le viuzze del centro storico. Percorrete l'antico carrugio che dall'antica porta di ingresso al borgo (XII sec) conduce fino alla chiesa di San Pietro, passando tra negozietti di artigianato e gustose osterie, poi raggiungete il romanico Santuario della Madonna Bianca (già chiesa di San Lorenzo) o, più su, il Castello Doria, uno dei più maestosi edifici difensivi della Repubblica di Genova, punto ideale per godere del meraviglioso panorama. Dal porto, diversi battelli offrono la possibilità di raggiungere l'isola Palmaria, di circumnavigare le tre isole e visitare la Grotta Azzurra, o di arrivare alle Cinque Terre e Levanto. E per gli amanti del trekking, «il sentiero infinito» parte da piazza Bastreri e conduce verso le Cinque Terre (3/4 ore per Rio Maggiore).
Da non perdere
Da non perdere sono sicuramente i tramonti dalla Chiesa di San Pietro. Sorta sulle fondamenta di un antico tempio dedicato a Venere, la Chiesa di San Pietro si erge su uno sperone di roccia a dirupo sul mare. Fu costruita nel 1198 in stile paleocristiano e venne successivamente ridefinita in stile gotico. Dal balcone sopra la chiesa o dalle finestrelle del loggiato, potrete ammirare il sole specchiarsi e perdersi nel mare.
Un po' di storia
Porto Venere è terra di poeti. Eugenio Montale compose una poesia intitolata «Porto Venere»: la potete leggere nella piazza a lui intitolata, nel centro storico. E camminando tra le viuzze del borgo potrete immergervi nel mondo di Ossi di Seppia: osservate la vegetazione «brulla e arida», «i cocci aguzzi di bottiglia» sopra «gli scalcinati muri» e, orientandovi con l'odore, ricercate il giallo dei limoni. Il golfo della Spezia è nominato Golfo dei Poeti in memoria dei grandi poeti romantici che vi soggiornarono all'inizio del XIX secolo. La Grotta Byron, una meravigliosa cavità naturale tra la Chiesa di San Pietro e Castello Doria, prende il nome dal poeta inglese George G. Byron, che secondo la leggenda sfidò le acque nuotando per otto chilometri, per raggiungere il poeta e amico Percy B. Shelley, che soggiornava a Lerici.
Curiosità
Assolutamente da non perdere è il cimitero. Oltre che per un saluto all'esploratore Walter Bonatti e al poeta Giovanni Guidici che qui sono sepolti, il cimitero merita sicuramente una visita per la posizione privilegiata a strapiombo sul mare. Da qui potrete apprezzare uno dei migliori panorami con visuale completa sul Golfo di Byron, la chiesa di San Pietro e l'isola Palmaria.
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