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Meraviglia
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Museo della Grappa Poli a Bassano (del Grappa)

Dove la grappa ha una storia: bere per credere

Dov'è

Veneto

Via B. Gamba, 6, 36061 Bassano del Grappa VI, Italia (122m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Si può prendere la rincorsa dal ponte di Palladio, per salire i pochi ma ripidi passi fino al Museo della Grappa Poli, a Bassano. Questa famiglia di veneti antichi, distillatori dal 1898, ha riservato alla cultura del «più italiano dei distillati» poche stanze ben allestite, ai piedi del monte che per una curiosa coincidenza porta il nome di questo frutto delle sue vigne.

Perché è speciale

La scritta è ben visibile sopra la porta del palazzo quattrocentesco, incorniciata dalle colonne contorte di un alambicco per la distillazione, come ce ne sono molti all'interno del Museo, di varie epoche e forme. Il percorso è guidato anche da illustrazioni e documenti antichi, e brevi video che raccontano la produzione della grappa. Di questa, nell'ultima sala, Jacopo Poli ha raccolto la più grande collezione italiana di bottiglie mignon, insieme a degli olfattometri, che già avvolgono il visitatore con i profumi che potrebbero alzarsi dai bicchierini della degustazione finale.

Da non perdere

A Schiavon, pochi chilometri in pianura, accanto la Distilleria, i Poli hanno allestito un secondo spazio museale, ancora più vicino alla fonte della loro grappa: ovvero l'antico alambicco in rame, nelle cui vene scorre il vapore da oltre un secolo. Le sue dodici caldaiette per la «cotta» delle vinacce sono state installate nel tempo dai vari membri della famiglia, e sono ora orchestrate da Jacopo Poli.

Un po' di storia

Le radici della famiglia si distinguono fino al volgere del XIV secolo, quando Gasparo si stabilì nel territorio di Bassano, sulle colline sotto il Grappa. La storia dei nomi è ingarbugliata, ma si può far risalire quello della montagna al prelatino krapp «roccia», mentre l'altro dal germanico krappa «uncino» o dal lombardo grapa «grappolo». Ma non può essere una coincidenza che questo distillato, l'unica acquavite ottenuta dalla materia prima solida della vinaccia (buccia e vinaccioli dell'uva), nato forse alla Scuola di Medicina Salernitana intorno al Mille, scorra qui (bere per credere) come le acque della Brenta.

Curiosità

C'è chi giura che sugli scaffali dei bar, quando la notte si chiudono le serrande, le bottiglie di grappa Poli bisticcino con quelle Nardini, della distilleria più antica d'Italia, fondata a Bassano nel 1779. Forse sono solo i fumi dell'alcol, ma una cosa è certa (e dovere di cronaca): ancora in vista della scritta Poli, la Grapperia Nardini offre lo storico aperitivo «Mezzo e mezzo», da bere appoggiati al parapetto del Ponte Vecchio. Attenti a non far cadere i bicchieri in acqua (e a non dire da che Museo venite)!

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Consigliato da
Giacomo Confortin

Da bambino credevo che la grappa sgorgasse dalla fonte sul monte omonimo sopra Bassano. O forse credo di ricordare così perché ho esagerato alla degustazione nel suo Museo.

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