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A Bomarzo, il parco dei mostri
Il Sacro Bosco, un giardino rinascimentale popolato da creature fantastiche
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Cos'è e dov'è
«Voi che pel mondo gite errando, vaghi di vedere meraviglie alte e stupende, venite qua dove son faccie horrende, elefanti, leoni, orchi e draghi», così recita un'iscrizione che introduce al «Sacro Bosco», voluto da Vicino Orsini, singolare figura d'uomo d'armi e di lettere vissuto nel Cinquecento. Tre ettari di superficie, unico nel suo genere, si compone di una serie di terrazze coperte da una vegetazione arborea che cela gigantesche figure scolpite direttamente nei massi emergenti dal terreno.
Perché è speciale
Il Parco dei Mostri, come viene comunemente definito, è una straordinaria espressione di quel gusto dell'orrido, ovvero dello spaventoso che affascina, ciclicamente manifestatosi nella storia dell'arte. In questo caso si tratta di creature spaventose o fantastiche (l'elefante, il drago, l'orco...), di figure mitologiche (Ercole e Caco in lotta, la Ninfa dormiente, Echidna dalla doppia coda...), di situazioni aberranti (la casa pendente, il vaso gigante...) che si susseguono lungo il percorso di visita.
Da non perdere
La più famosa delle creature del Parco è senza dubbio l'Orco, del quale sembra emergere dal terreno solo la faccia con la bocca spalancata. L'effetto è stato ottenuto lavorando di scalpello un grande masso di porfido tanto in superficie, delineando i tratti spaventosi del viso, quanto in profondità , fino a creare una cavità all'interno della quale sono stati ricavati addirittura delle panche e un tavolo. E ad accentuare l'impressione è il riverbero delle voci, come imprigionate in quelle fauci.
Un po' di storia
Il parco fu commissionato dall'Orsini a una singolare figura di architetto archeologo, Ligorio Pirro (1513–1583), che mise a frutto tutto il proprio sapere in materia di civiltà antiche e mitologia nel crearne la fantastica rassegna scultorea che lo popola. Dopo la morte del suo creatore, il luogo venne abbandonato e solo Wolfgang Goethe, grazie alle sue conoscenze romane, sembra averlo raggiunto nel 1787. Passeranno quasi due secoli prima della sua riscoperta, nel secondo Novecento.
CuriositÃ
Il Parco dei Mostri ha avuto molti entusiasti visitatori, ma nessuno in sintonia con i suoi antichi creatori come Salvador Dalì (1904-1989), il pittore surrealista spagnolo, che nel 1948 non solo accetta di farsi fotografare in pose degne del suo personaggio, ma si presta anche a un documentario dell'Istituto Luce: immagini, che fanno il giro del mondo e che si dice siano state determinanti per la riscoperta del luogo.
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