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Meraviglia
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San Michele alle Grottelle

La processione di giugno con cui Padula onora il suo santo patrono

Dov'è

Campania

84034 Padula SA, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Quando si festeggia il santo patrono a Padula?

Il Santo Patrono di Padula è San Michele Arcangelo. Viene comunemente festeggiato a maggio, ma a Padula la processione dedicata esclusivamente a lui si tiene la terza domenica di giugno. In questa occasione, la statua lascia la chiesa di Padula accompagnata da una processione di fedeli che si dirige fino al Santuario di San Michele Arcangelo, poco fuori l’abitato.

L'eremo delle Grottelle

L’Eremo di San Michele Arcangelo alle Grottelle si trova a 750 metri sul livello del mare, sul fianco del monte San Sepolcro. Un muretto di cinta ed un cancello delimitano l’area sacra. Varcato il confine, si è pronti per entrare nella grotta principale sulla quale si affacciano diverse aperture, gli ingressi alle «grottelle», piccole aule sotterranee, quasi delle cappelle, vista la funzione sacra di questo luogo. Questo ambiente rupestre è molto suggestivo: il senso di raccoglimento dato dalle pareti rocciose e dal buio è amplificato dalle acque del piccolo torrente Notarcicco che più a valle va a gettarsi nel Tanagro. Elementi cardine del culto sono l’altare, la statua dell’arcangelo, elegante e con la spada sguainata, e i meravigliosi affreschi alle pareti, risalenti al XIV secolo, quando i Sanseverino erano a Padula.

La processione verso l'eremoLa processione, con musicisti e i castelli di candele

La processione di giugno

Immaginate allora lo splendore dell’evento: è pieno giugno, un momento dell’anno spesso assolato, con la natura nel pieno del suo rigoglio. La processione parte da Padula: c’è chi porta a spalla la statua, chi la segue suonando strumenti tradizionali e intonando inni dedicati al santo patrono, chi ancora sorregge castelli di candele, scenografico omaggio tipico delle feste patronali. Ci sono anche i fedeli, che cantano sulle note intonate dai musicisti e seguono festanti il corteo, lasciando poco a poco l’abitato per salire sul monte, immergendosi nella natura lussureggiante e inondata di luce. E poi si arriva a destinazione: semioscurità, temperatura più bassa, il suono del torrente, e gli antichi affreschi che guardano i fedeli e tutte le loro offerte… è come entrare in un altro mondo, come se ci si fosse recati nella casa di San Michele Arcangelo, ed è allora che ci si raccoglie e si riesce quasi a percepire la sua presenza.

Un culto molto antico

Dopotutto, questo è un luogo sacro antichissimo, dedicato ad una divinità pagana ai tempi dell’antica Consilium, che sorgeva ai piedi del monte. L’antro sotterraneo venne convertito al culto di San Michele Arcangelo dai Bizantini, che qui mantennero per lungo tempo la loro influenza. E proprio all’antica Bisanzio si deve la data anomala dei festeggiamenti: la scelta del mese di giugno, infatti, deriverebbe direttamente dall’Imperatore Costantino, che proprio in giugno aveva dedicato a San Michele un santuario a Costantinopoli. Se con il successivo arrivo dei Longobardi in quasi tutta Italia la festività di San Michele si spostò a maggio (o al limite a settembre), qui a Padula il vecchio rito non è mai scomparso, mantenendo saldo il legame con l’antichissima tradizione di queste terre.

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Consigliato da
SIMTUR

Splendide sia la processione di maggio che quella di giugno.

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