San Biagio della Cima, sui passi di Francesco Biamonti

Cos'è e dov'è

Il viaggio comincia e finisce qui, a San Biagio della Cima, un borgo nell'immediato entroterra ponentino, alle spalle di Vallecrosia, nella valle del torrente Verbone. Arriviamo al tramonto, quando la luce dei colori degli edifici si spegne e nel cielo si vede la prima stella della sera. Intorno a noi un gracidio continuo nei pressi delle cisterne d'acqua che qui, nei numerosi terrazzamenti agricoli, costituiscono un patrimonio storico-culturale e paesaggistico diverso e tuttavia essenziale.

Perché è speciale

Ogni mattina passiamo attraverso i tipici carruggi dalla parte alta del paese fino alla base del centro storico, dove ci aspetta il mitico e instancabile furgone per i nostri itinerari quotidiani. Una di queste mattine, ci soffermiamo sul colonnato antistante la chiesa e leggiamo una scritta che dice: «I vecchi, ancora numerosi, erano tutti radunati sotto un portico. La piazza era vuota». Una signora, fuori dalla porta di casa in compagnia del suo gatto grasso, ci guarda incuriosita. Noi le sorridiamo. «Francesco Biamonti è l'autore» afferma, informandoci sul «Parco Biamonti».

Da non perdere

Per quanto il nome suggerisca ampi spazi verdi, Parco Biamonti è più che altro un itinerario interattivo che valorizza il paesaggio rurale attraverso la voce dello scrittore. Con nostra grande sorpresa, il percorso s'interseca al nostro saliscendi quotidiano per le vie del centro storico del borgo. Tra i luoghi toccati dal progetto c’è un intero uliveto dedicato allo scrittore che, pur avendo viaggiato, non ha mai dimenticato le sue origini: «Amo le radici nella terra, ma anche il cielo e il cosmopolitismo».

Curiosità

L'associazione «Amici di Francesco Biamonti» organizza annualmente, nel periodo di novembre, la manifestazione «D'autunno Francesco»: una giornata interamente dedicata all'autore che, qui, ha fatto la storia. Con la sua penna, è stato uno degli autori che meglio hanno rappresentato il Ponente Ligure. Oggi il suo ricordo riporta in vita il borgo intero e richiama il visitatore più sensibile, curioso, interessato alla vita lenta, alle sfumature dei colori, ai sapori tradizionali, alla storia di un paese semplice.

Scorcio interno del borgo, da via Annunziata sulla facciata dell'Oratorio dell'Assunta

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