Ponte Cardona

Cos'è e dov'è

L’Umbria regala innumerevoli occasioni di perdersi nella natura. Un sentiero davvero suggestivo si trova in località Montello, nei dintorni di Narni. Si svolge all’interno di un bosco di lecci e querce, alberi maestosi che accompagnano il viaggiatore come vecchi amici. Ad un certo punto però, la vegetazione si dirada, fino ad interrompersi del tutto per poi riprendere più avanti: abbiamo incontrato il fosso dei Collari, quasi sempre secco, ma abbastanza profondo da rendere disagevole il cammino. Il sentiero invece, sembra proseguire indisturbato, come se la cosa non lo riguardasse.

Perché è speciale

Se ci si sposta un pochino di lato si capisce il trucco: c’è un ponte. Costruito con blocchi di pietra squadrati, un bell’arco slanciato e con un profilo elegantemente incorniciato da blocchi di travertino… Ma che ci fa in mezzo ad un bosco? Molte cose. La più intuibile, ci evita di dover scendere e risalire nel fosso. La seconda, probabilmente ci colpirà mentre lo osserviamo: nonostante il suo perfetto stato di conservazione, questo ponte è antichissimo: faceva parte dell’acquedotto romano della Formina, che portava l’acqua raccolta nelle sorgenti della zona fino a Narni.

Da non perdere

Strano a dirsi, Ponte Cardona non è la cosa più strana che si vede in questo luogo. Poco lontano infatti, si incontra un cippo in pietra la cui sommità è modellata in forma di spirale. Nel mezzo, si alza un piolo in metallo: questo è il punto in cui si trova il centro geografico dell’Italia. O meglio, è uno dei candidati che rivendicano il primato. Lo stesso Istituto Geografico Militare non si sbilancia sull’argomento, poiché in base ai criteri che si adottano, calcolo e risultati cambiano. Quello che è certo è che toccando il puntale di questa suggestiva scultura ci si sente davvero nel cuore della nostra bella Italia!

Un po' di storia

L’acquedotto, e di conseguenza il ponte, risalgono al I secolo d.C. indicativamente intorno al 27 d.C. A curare il progetto fu Marco Cocceio Nerva, un funzionario addetto al controllo della gestione degli acquedotti. Un nome decisamente familiare: questo curator aquarum altri non è che il nonno del futuro Imperatore Nerva. Il Ponte Cardona, insieme al Ponte Vecchio, è uno dei due sopravvissuti sui 4 che componevano l’acquedotto, e ancora oggi sorregge egregiamente il sentiero per scavalcare il fosso.

Sul ponte Cardona

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