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La Pietra di Sant'Antonino

Un monolite di granito di dimensioni e collocazione tali da aver indotto l'uomo a frequentarlo fin dalla preistoria

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Dov'è

Calabria

JCGX+9C, 88060 Davoli CZ, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Nella foresta una sconcertante meraviglia geologica

Tra le montagne di Davoli e San Sostene si sale tra i faggi finché il bosco a 1100 metri di quota si apre sul piccolo altopiano dove si trova questa impressionante formazione rocciosa. È la cosiddetta Pietra di Sant'Antonino, un monolite in granito di grandi dimensioni, circondato da altre formazioni minori. L'enorme roccia, qua e là fratturata, forma dei ripari naturali che hanno indotto gli antichi frequentatori del luogo a rifurgiavisi. D'altra parte il luogo è per così dire strategico, forte del suo isolamento, una sorta di roccaforte naturale a dominio del golfo di Squillace.

Un luogo frequentato da cacciatori del Neolitico

La Pietra di Sant'Antonino è quel che si definisce un sito geo-archeologico, avendo rivelato tracce di frequentazione umana fin dal Neolitico. Il sito non è stato indagato a fondo ma sono bastate ricerche di superficie per giungere al rinvenimento di manufatti di selce e di una punta di freccia in ossidiana, reperti che evocano la sosta di cacciatori preistorici. D'altra parte un luogo tuttora così ricco di vegetazione e acque correnti, rende plausibile lo scenario di un gruppo sulle tracce di grande selvaggina.

La Vergine della Pietra, il monastero perduto

Più evidenti sono le prove dell'insediamento nel periodo altomedievale da parte di eremiti basiliani, probabili autori di certi graffiti rupestri a simbologia cristiana, nonché della successiva costruzione di un monastero, verosimilmente toccato da un cammino di pellegrinaggio. Nelle rare fonti storiche viene citato come monastero di Santa Maria di Focà o in modo più diretto della Vergine di Pietra Santa. I pochi resti rivenuti – tratti di muratura, tombe – lasciano intendere come i ricorrenti terremoti l'abbiano più volte diroccato fino all'abbandono. Sovrabbondanti, al contrario, le leggende e le superstizioni fiorite su un luogo che in effetti cela ancora molto del suo passato.

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