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L'Infernot di Belvedere, ma non solo

Monferrato di vini, pietre e sorprese

Dov'è

Piemonte

15049 Vignale Monferrato AL, Italia (0m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Nel comune di Vignale Monferrato si trova una delle due sedi dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni (l’altra è a Cella al Monte). La pietra da cantoni è un particolare tipo di pietra arenaria caratteristica del Monferrato, che ben si presta ad essere scolpita. Se siete nel Monferrato per i suoi vini e pensate che la roccia non faccia per voi, fermatevi prima di perdervi un gioiellino locale. Proprio qui infatti, potete calarvi nel sottosuolo alla scoperta di una cantina incredibile: l’Infernot del Belvedere. È un ambiente scolpito nella roccia al di sotto del palazzo che contiene in bella mostra diverse bottiglie di vino. Capite ora perché questa visita fa proprio al caso vostro?

Perché è speciale

L’Infernot del Belvedere non è l’unico ipogeo del suo genere: in paese se ne trovano anche altri, come quello di palazzo Callori, per non parlare dei comuni limitrofi. Potremmo definire gli Infernot una tipicità culturale della zona. Ognuno ha delle caratteristiche proprie, ma molti sono i tratti in comune: sono degli ambienti sotterranei scavati nella roccia, ad una o più stanze, o anche a corridoio, provvisti di mensole dove conservare le bottiglie e talvolta di un tavolo, per l’assaggio sul posto. Tutti gli «arredi» sono originali, nel senso che sono parte integrante della struttura, essendo stati scolpiti a loro volta nella roccia.

Da non perdere

La maggior parte degli Infernot monferrini si trovano all’interno di aziende o poderi privati: è consigliabile informarsi prima di decidere di visitarli e non restare delusi! Una volta al loro interno, è il momento di immergersi completamente nel loro mondo: osservare la superficie della roccia, liscia, o lasciata al naturale, o addirittura con ancora le tracce degli attrezzi usati per scavarla; respirare quest’aria particolare, così adatta a conservare i vini; assaporare un buon calice direttamente qui, magari appoggiandosi al tavolo di pietra, osservare il colore del vino nella penombra, gustarne il profumo, percepirne la corposità e la ricchezza del palato in un momento da non dimenticare mai più.

Un po' di storia

La loro storia millenaria è indissolubilmente legata al mondo contadino. Scavate a mano direttamente nella roccia, questi ambienti sotterranei profondi e senza areazione, inizialmente avevano il ruolo di essere sicuri ricoveri per le derrate alimentari. Dalla seconda metà dell’800 la svolta: le numerose cantine locali hanno riempito di vini pregiati gli Infernot. Visitabili previa prenotazione, gli Infernot sono oggi una suggestiva occasione per esplorare un insolito Monferrato e capire ancora di più il profondissimo legame tra vino e territorio. Una connessione così profonda questa, che dal 2014 il Circuito degli Infernot è stato ufficialmente riconosciuto dall’Unesco quale Patrimonio dell’Umanità.

Curiosità

Sono davvero tanti gli Infernot presenti nel territorio del Monferrato, sia pubblici che privati, ed è possibile tenerne traccia e andare a scoprirli proprio grazie all’Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Dopotutto, ogni Infernot ha le sue caratteristiche peculiari, ed è emozionante visitarne più d’uno per capire meglio questa affascinante realtà. Per esempio: l’Infernot Callori non è visitabile in estate perché in questo periodo, oltre al vino pregiato, al suo interno si installa una colonia di pipistrelli per dare alla luce e svezzare i loro piccoli.

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