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Meraviglia  }  Rocche e castelli

Il Castello dei Brancaleoni

Adagiato sulla collina, osserva ed accompagna la vita del borgo

Dov'è

Marche

Via J.f.kennedy, 9, 61046 Piobbico PU, Italia (343m s.l.m.)

Indicazioni stradali
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Cos'è e dov'è

Il Castello dei Brancaleoni domina l'abitato così come i suoi proprietari hanno dominato questo borgo. A prima vista, è molto compatto, solido, una vera fortificazione. Accanto alla torre con l'orologio, però, compare un elemento fuori contesto: una loggetta ariosa, leggera, quasi un merletto incastonato nelle mura possenti. Strano accostamento vero? Ad essere onesti, però, i Brancaleoni hanno abitato qui per qualche centinaio d'anni, è ovvio che i gusti e le necessità siano cambiate con il tempo. Mura rinforzate, armerie e finestre a bocca di lupo si affiancano ed alternano quindi a scale d'onore, cappelle, stanze finemente decorate con stucchi dorati e affreschi. Pensate che il castello è arrivato a contare ben 135 stanze. Fra queste, 11 sono state disposte in perfetta sequenza, a costruire una "Fuga di Stanze" elemento architettonico tipico del rinascimento che permette di attraversare con un solo sguardo tutte le sale coinvolte.

Perché è speciale

Con tutti gli adattamenti e le aggiunte che il castello ha subito nel tempo, questo edificio assomiglia ad un libro sulla storia, l'arte e sul costume di Piobbico e delle aree limitrofe dal Medioevo al Rinascimento. I gusti dei Brancaleoni, infatti, si sono affinati nel tempo e avvicinati molto a quelli dei vicini e amici Montefeltro di Urbino, tanto che lo stile più armonioso ed elegante che caratterizza ambienti come il Cortile d'Onore, ricorda quello del palazzo urbinate. Il legame si è fatto così forte che addirittura alcuni pavimenti di questo castello e del Palazzo Ducale di Urbino sono stati realizzati nella stessa fornace, ritrovata a Piobbico.

Da non perdere

Difficile, molto difficile. Ci sono tante stanze magnificamente affrescate, è davvero dura sceglierne solo una. Facciamo così: non perdetevi gli interni. A volte quando abbiamo molte cose da visitare, ci accontentiamo degli esterni. Beh, vi sconsiglio vivamente di farlo in questo caso. Anche se non siete esattamente degli appassionati di arte, perché da buon libro di storia, il Castello ci racconta, fra molte altre cose, anche la vita quotidiana dei contadini e degli artigiani di Piobbico, attraverso il Museo Civico Brancaleoni.
Volete un pizzico di atmosfera in più? Da giugno ad agosto, tutti i mercoledì alle 21 il castello apre le sue porte per farsi ammirare di notte, animato da ombre e giochi di luce che renderanno indimenticabile la vostra visita!

Un po' di storia

Il Castello è cresciuto insieme a chi lo ha abitato per quasi 500 anni. Quando una famiglia vi si insediò intorno al 1200, la creazione di una struttura fortificata medioevale fu un'azione naturale. Più il potere dei Brancaleoni cresceva, più il palazzo doveva essere fortificato, per respingere eventuali nemici e per dimostrare a tutti qual era la forza e la ricchezza della famiglia. I tempi cambiarono, per celebrare il potere e il prestigio familiare bisognava dimostrarsi anche fini estimatori delle arti. Non più solo forza bruta, ma eleganza e raffinatezza. Compaiono così le stanze rappresentative, i cortili d'onore, preziosissime decorazioni e architetture ariose e magnificenti. Tutta questa bellezza rischiò di andare perduta in seguito all'abbandono e al forte degrado dell'ultimo dopoguerra, ma per fortuna, un sapiente restauro ha restituito a questo Castello il fascino di un tempo.

Curiosità

La torre che sovrasta l'accesso al castello, è integrata da due orologi, uno esterno e uno interno. Niente di strano fin qui. Il punto è che se dal cortile interno si volge lo sguardo alla torre per leggere l'ora, si nota qualcosa di "straordinario / che cià le sfere piene de maggia / e ffa camminà ‘r tempo all’incontrario…", per usare le parole dell'ingegner Vinicio Brancaleoni. Si tratta di un orologio con quadrante antiorario, ossia con la numerazione al contrario. Che bello scherzo eh? Per anni le leggende popolari hanno parlato di un dispetto fatto ai Brancaleoni, o ancora di un semplice stratagemma per risparmiare e far funzionare i due quadranti con un solo corpo di ingranaggi. In realtà, grazie a recenti studi, si è scoperto che questo particolare quadrante è stata una esplicita volontà dei Brancaleoni, come testimoniano le parole di Vinicio, per stupire chiunque lo vedesse.

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Consigliato da
Alessandra Lana

Ogni castello racconta una storia. Questo parla della famiglia che per secoli lo ha costruito ed abitato, trasformandolo da fortificazione a dimora sfarzosa.

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