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Meraviglia
Meraviglia  }  Itinerario

Da Crespadoro alla Madonna della Corona

In pellegrinaggio fino alla chiesa incastonata nella roccia

Dov'è

Veneto

36070 Crespadoro VI, Italia (330m s.l.m.)

Indicazioni stradali
map

Si narra che una notte si videro dei bagliori misteriosi sul fianco del Monte Baldo. Quando dei coraggiosi raggiunsero il punto esatto sulla parete scoscesa, trovarono la statua di una Madonna, miracolosamente giunta sin lì dall'isola di Rodi. E proprio lì dove la Madonna aveva scelto di stare venne costruito il santuario, a strapiombo sulla valle dell'Adige, incastonato nella roccia a 774 metri di altezza.

Il pellegrinaggio da Crespadoro è certamente uno degli itinerari più belli e suggestivi, sia per gli aspetti paesaggistici e le caratteristiche culturali e storiche, sia per gli aspetti religiosi: una vera e propria esperienza di fede. Con partenza da Crespadoro, il percorso dura ben tre giorni, con due soste programmate nei rifugi in altura. L'ultimo tratto è costituito da ben 1500 gradini, con un dislivello di circa 600 metri.

crespadoro-lessiniIn cammino

Con i fagioli nelle scarpe

Non ci è chiaro come sia nata questa usanza, ma i nostri anziani dicono che «i nasea a domandar la grassia oncor prima de lori», rigorosamente «a pié», visti i tempi, e con devozione. Si racconta che qualcuno facesse tutto il percorso con «i fasui 'ntele scarpe» per «permenire» qualche peccato.

La tradizione era andata un po' in declino negli anni del boom economico, probabilmente per le maggiori possibilità economiche che permettevano mete più «alla moda» e meno impegnative. Fu l'arrivo a Crespadoro di don Giuseppe Zanettin, rimasto in alta valle dal 1980 al 1987, unito alla voglia di riscoprire le tradizioni locali di alcuni giovani dell'epoca, a riportare in auge questo pellegrinaggio.

crespadoro-lessiniVerso la meta

In cammino

Il periodo era quello delle ferie, il percorso prevedeva la partenza in piazza con benedizione e poi via verso la catena dei nostri monti passando per il Bertagnoli, lo Scalorbi, il Pertica, la valle dei Ronchi, Ala, la val d'Adige, Brentino, per arrivare al Santuario «a ora de messa».

Dagli anni 80 ad oggi sono state molte le persone che hanno riscoperto questa antica usanza, con percorsi diversi. C'è chi sale fino al Fraccaroli, passando per malga Sinél e poi scende per la Val del Gato fino ad Ala e c'è chi affronta la Lessinia orientale con le sue 365 malghe fino a giungere a Fosse, per poi affrontare la ripida discesa del bosco di Peri, attraversare l'Adige e raggiungere Brentino. Da qui inizia il «Sentiero della Speranza» con gli infiniti gradini e gli imperdibili panorami. Ed ecco finalmente profilarsi la meta, abbarbicata alla parete di roccia: il santuario della Madonna della Corona.

santuario-madonna-della-coronaIl santuario della Madonna della Corona

La meta

Una rinfrescata veloce e via verso la chiesa incastonata nella roccia: c'è chi si confessa e poi sale la scala santa in ginocchio innalzando una preghiera ad ogni gradino; c'è chi semplicemente partecipa alla messa nella chiesa gremita di pellegrini, molti dei quali scesi dal paese di Spiazzi che sovrasta il luogo sacro. Al termine era ed è d'obbligo passare nel piccolo negozio di souvenir per acquistare un ricordo del luogo, prova tangibile della fatica fatta per raggiungerlo. Alcuni l'hanno fatto più volte e ogni volta ritornano con nuovi aneddoti e nuove vie percorse. Ma quello che unisce tutti è l'intima soddisfazione di essere riusciti in una piccola ma significativa «impresa personale».

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