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Dov'è
Cos'è e dov'è
Castello della Pieve si trova a metà strada tra i due borghi dell’entroterra marchigiano, Borgo Pace e Mercatello sul Metauro; fu costruito in prossimità di un antico tempio pagano, dedicato, secondo la tradizione, al Dio del fiume Metauro. Oggi sono visibili ancora l'antica torre medioevale e la seicentesca Chiesa di San Giovanni Battista con campanile a vela e il protiro a tre archi coperto da una volta. Il borgo è attraversato longitudinalmente, tra la torre e le case, da una stradina in pietra e sassi che arriva fino a un'arcata che chiude il paesino unendo due case.
Perché è speciale
In questo borgo è possibile rivivere l'atmosfera dei tempi passati percorrendo a piedi la strada in pietra e sassi che lo attraversa longitudinalmente e fermandosi a osservare le case in cui si possono ammirare ancora le rustiche inferriate e alcune porte con ornamenti in legno intagliato.
Da non perdere
Se volete vivere un'esperienza suggestiva, venite qui verso il tramonto. Si narra infatti che, proprio al tramonto, viandanti e artisti trovassero riparo a Castello della Pieve, ultimo rifugio in prossimità dell’unica strada che li avrebbe condotti in Umbria e Toscana. Potevano così evitare di affrontare probabili agguati notturni dei briganti nascosti tra i boschi del valico di Bocca Trabaria.
Un po' di storia
Il borgo era una delle fortificazioni che costituivano il sistema difensivo della piccola provincia di Massa Trabaria, territorio montuoso che si estendeva fino a Cagli e Urbino, chiamato in questo modo per la quantità di abeti che finivano a Roma per fornire le travi (in latino trabes, da cui il toponimo ancora oggi mantenuto) necessarie alla costruzione di palazzi e chiese. Il Castello sorse dopo la disgregazione dell’Impero romano e nel XII secolo venne fortificato per difendere l’antica Pieve d’Ico, attuale Mercatello sul Metauro.
Curiosità
Proprio in questo borgo, nel 1301, venne presa una decisione che cambiò il corso della vita di un uomo e della cultura italiana: il valoroso Carlo di Valois, fratello del re di Francia, decretò, insieme al rettore della Massa Trabaria, l'esilio di Dante Alighieri.
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